Una pietanza immaginaria che vi sfido a pronunciare

Provate a leggere il nome qui

Ci sono tante pietanze immaginarie, piatti che non sono mai stati cucinati e che nessuno chef si sognerebbe di provare a mettere in tavola. Tra queste, ce n’è una antichissima, che risale all’antica grecia. Difficile da cucinare, ma ancor più da pronunciare. Ecco infatti il suo nome:

Ostriche­tranci­di­pesce­salato­cagnoli­gattucci­pezzi­di­cefalo­in­salsa­piccante­silfio­olio­miele­tordi­merli­colombacci­colombelle­galletti­lodole­arrosto­cutrettole­piccioni­selvatici­lepri­cotte­nel­vino­croccanti­cantuccini

Se vi si è attorcigliata la lingua, non vi preoccupate, è normale. Si tratta di un piatto immaginario che fu inventato dallo scrittore antico Aristofane nella parte finale della commedia dal titolo Le donne al parlamento.

Il testo originale in greco è questo: «λοπαδοτεμαχοσελαχογαλεοκρανιολειψανοδριμυποτριμματοσιλφιοκαραβομελιτοκατακεχυμενοκιχλεπικοσσυφοφαττοπεριστεραλεκτρυονοπτοκεφαλλιοκιγκλοπελειολαγῳοσιραιοβαφητραγανοπτερύγων».
Volete provare a leggerlo, ve lo scriviamo in greco ma con il nostro alfabeto: «Lopadotemachoselachogaleokranioleipsanodrimhypotrimmatosilphiokarabomelitokatakechymenokichlepikossyphophattoperisteralektryonoptekephalliokinklopeleiolagoiosiraiobaphetraganopterygon».

In tutto, la parola in greco ha centosettantuno lettere, è la più lunga parola conosciuta della letteratura greca antica ed è stato difficilissimo anche tradurla in italiano.

Ecco un’idea degli ingredienti che fanno parte di questo piatto speciale: ostriche, tranci di pesce, teste di piccoli squali, pietanze fatte da vari ingredienti dal gusto forte, grattugiati e pestati, silfio (una pianta), granchi, gamberi o aragoste, miele, merli, colombi, colombacci, gallo, testa arrostita di tuffetto, lepre, mosto, pinne.

Riuscite a immaginare una cosa più immangiabile?

© RIPRODUZIONE RISERVATA