
Tarantasio / Lodi
Martedì 29 Luglio 2025
Un ricordo che ti accende un sorriso di nostalgia
DOLÌ / 4 Una storia magica a cura di Francesca Fornaroli
Leonardo camminava lentamente nella piazza della Vittoria di Dolì che, con le sue strade di pietra antica e le grandi lanterne, sembrava costruita più sui ricordi che sulla realtà. «Anche l’aria ha una consistenza diversa - rimuginava tra sé e sé - è più pesante». E fu allora che la vide. Mentre teneva il naso all’insù, si accorse di un’altra porta. Totalmente diversa da quella del ricordo natalizio: una piccola porticina rossa, tra le ringhiere di un balconcino. Non era incastonata in un muro, né conduceva a una casa. Era semplicemente lì, in piedi al centro della piazza. Si presentava con un pomello d’ottone scolorito e un’insegna in legno scheggiato sopra cui si leggeva: “Beatriz Lagoa”. Il profumo di gelsomino che proveniva dall’interno e il cinguettio di qualche uccellino gli mosse involontariamente qualche strana emozione. Ecco che nacque la chiave. Aprì gli occhi e davanti a lui si aprì il magnifico paesaggio di una città marittima: colline di ulivi e vigneti che si stendevano come velluto verde tra muretti a secco e case bianchissime dai bordi blu. “Ma questa è Lagoa!”. Il cognome della persona a cui è dedicata la porta corrisponde a una cittadina portoghese dove era stato con la famiglia. Leonardo scese tra i filari di un piccolo vigneto che non ricordava di aver mai visto durante quel viaggio. Fu lì che la vide. Sedeva sotto un pergolato fiorito e tra i panni stesi. I capelli neri raccolti in un foulard azzurro, il vestito di lino e gli occhioni grandi. Sembrava aspettarlo. Beatriz Lagoa. «Hai fatto bene ad aprire quella porta, Leonardo», disse la donna. «Ci conosciamo?», chiese lui. «Tu non mi riconosci. Ma io conosco la parte di te che hai dimenticato. Quella che è nata prima delle bugie». Leonardo sentì un brivido. Qual era la bugia? Centrava suo zio? Beatriz lo invitò a sedere accanto a lei. Sul tavolino di legno c’era un taccuino, coperto di sabbia. Il titolo era: Origens. Beatriz sparì. E lui cominciò a vagare in quella terra. «Ma guarda lì è dove mi ero tuffato! Lì c’è ancora il baracchino che vendeva la cataplana di vongole!». Poi il cielo cominciò a cambiare colore. Dalle colline si alzava una nebbia d’argento che sembrava voler cancellare tutto. La realtà del ricordo stava svanendo. E alla prima pagina del taccuino apparve la scritta: «Ogni porta che troverai ti porterà più vicino alla verità. Dolì ti aiuterà a raggiungerla».
Francesca Fornaroli
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