
Tarantasio / Lodi
Martedì 06 Maggio 2025
Marta e il lupo
MARTEDÌ HORROR Storie di paura per piccoli coraggiosi, a cura di Francesca Fornaroli
Massalengo?
L’ultimo avvistamento di lupi nel Lodigiano risale a nemmeno qualche settimana fa e, per l’esattezza, nel paese di Massalengo. Certo non sono animali che gironzolano nel centro abitato e molti di loro hanno paura dell’uomo. Ma se invece non fosse così? Se un lupo, che come grandezza e altezza è normalmente il doppio di un cane medio, dovesse avventurarsi in città? Le favole non ci rassicurano: la nonna di Cappuccetto Rosso è stata pappata con gusto da uno di loro e i tre porcellini si sono trovati senza casa (a parte uno che ha optato per una casa in mattoni, e menomale direi). Immaginiamo quindi che in una città o un paesino come quello in cui abitate voi, un lupo sia venuto proprio a bussare alle porte di casa (non pensatelo a suonare i campanelli con le zampe, ma semplicemente che si aggira nel centro abitato)...
Tutti erano a casa, tranne Marta, una bambina curiosa che usciva sempre con la sua torcia per controllare che le lucciole stessero bene. Quella sera, però, le lucciole non c’erano. Al loro posto, nel campo vicino, brillavano due occhi gialli. Non era un gatto. Né un cane. E ovviamente nemmeno una lucciola dal sederino troppo luminoso. Era troppo grande. E troppo silenzioso. Allora Marta ricordò le storie. Quelle della nonna, che parlava di un lupo che ogni cento anni tornava nel paese a cercare qualcosa...o qualcuno. Dicevano che fosse zoppo e che non ululasse mai. Lo chiamavano l’Acciaccato. Marta, tremando ma affascinata, sussurrò: «Non sei vero... Sei solo una leggenda». Il lupo si avvicinò, passo dopo passo. Ma invece di saltarle addosso, si fermò a un metro da lei e inclinò la testa. Marta allora notò: aveva una zampa fasciata e sembrava stanco. Il lupo non era lì per mangiare. Cercava qualcosa che aveva perso. Una volta, tanti anni fa, era stato un cucciolo abbandonato vicino al fiume Adda. Una bambina gli aveva salvato la vita. Ora, lui la cercava ancora. Marta, senza sapere perché, allungò la mano. Il lupo la guardò, poi si voltò e sparì tra gli alberi, silenzioso come era arrivato. Ma il giorno dopo, qualcosa di incredibile successe. Davanti alla scuola, sotto la bicicletta di Marta, c’era un pacchetto. Dentro c’era una vecchia foto in bianco e nero: una bambina identica a lei, con un piccolo lupo accanto e un biglietto scritto a zampa: «Grazie per aver ricordato chi sono. Non sono più solo una storia. Ora posso dormire».

Una storia che ha del paranormale, cero, ma che ne dite, potrebbe essere vera? Nessuno può saperlo con certezza, certo è che da quel giorno Marta capì che alcune leggende non sono sempre fatte per spaventare, ma per essere ricordate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA