LA FESTA DI TARANTASIO Il laboratorio di poesia

La raccolta delle poesie composte dai bambini insieme a Milena Mazzola

Cosa vuol dire essere poeti? Non vuol dire fare le rime, e nemmeno evitare le rime per sentirsi poeti moderni. Non vuol dire scrivere andando a capo prima che finisca la riga, e nemmeno giocare con le parole. Essere poeti significa aprire i propri occhi sul mondo usando lo sguardo che hanno i bambini, riscoprendo l’amore, l’odio, la meraviglia, e dando ad ogni cosa il proprio nome. La festa di Tarantasio, che si è svolta nel fine settimana del 16 e 17 dicembre (in occasione del primo compleanno del nostro giornale per bambini) è stata teatro anche di un laboratorio di poesia, che ha coinvolto alcuni bambini guidati da Milena Mazzola, nostra collaboratrice, esperta di letteratura ed educatrice.

I bambini sono partiti dal proprio nome, e sono entrati nel mondo della poesia cercando il modo di esprimere le loro emozioni e raccontarle agli altri. In questa pagina, raccogliamo le loro poesie.

Mi chiamo Matteo,
ho giocato un torneo
Si chiude il mio cuore
Quando il morale è giù
E io vedo una barca
diventare una carica di vento.
Tendo le mie mani all’amore
E, pure, do un abbraccio.
~ Matteo ~

Greta, la cometa,
viaggio
Con una stella.
Sciolgo la paura del buio,
e l’anima schiarisce
per qualcuno,
quando mi vuole bene
E la pigna risveglia l’oro
come il sole.
~ Greta ~

Io mi chiamo Anita
E mangio tanta granita.
Piango nel tempo
quando mi rompo.
La barca risveglia il vento.
L’amore infinito mi salirà nell’anima
e mi farà diventare felice.
~ Anita ~

Mi chiamo Serena
e mi piace una balena.
Attraverso il nero
quando mi arrabbio.
Una stella, come stella,
è luminosa come il sole.
Io provo quella gioia in gola
per aver vinto qualche cosa.
~ Serena ~

Mi chiamo Valentina, la ballerina.
L’immensa gioia felice
è per i miei nonni.
Brillano le pigne
come dell’oro che scintilla,
Come un sole grido la rabbia per mio fratello,
mi fa arrabbiare.
~ Valentina ~

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