
Tarantasio / Lodi
Martedì 06 Maggio 2025
IL CONCORSO Completa il racconto con Mirko Montini
Un’opportunità di cimentarsi con la scrittura
LA VERITÀ OLTRE IL CAMPO
Sara si rifiutava di credere alle voci che circolavano nel quartiere: «Si saranno persi. Non è forse il caso di tenerli al guinzaglio? Vi sta bene».«Qualcuno li ha rapiti e nascosti oltre il campo di granturco. C’è anche Tarantasio.» Sara non si dava pace. Aveva perso il suo amato meticcio, nero dalla testa alla coda, che i vicini non sopportavano più e volevano portare al canile, ma lei era riuscita a convincere i suoi genitori ad adottarlo. Ogni volta che lo portava al parco, lui non si allontanava mai, correndo sempre vicino all’amica umana. Quel giorno, però, mentre Sara faceva due tiri a canestro, Tarantasio era sparito. Volatilizzato, diventato invisibile, come gli altri cani del quartiere che, un po’ alla volta, scomparivano senza lasciare traccia.
«Vedrai che torna, è qui in giro!» la consolava Mattia. «Nessuno gli si avvicinava con quelle zanne.»
«Esatto! Infatti lo hai chiamato come il Drago Tarantasio» aggiunse Roberto.
Sara non ci stava: «Sì! Ringhia, mostra i denti, poi basta un bocconcino per conquistarlo».
La ragazza credeva a quello che diceva Pietro, il cassiere del supermercato in viale Milano. Era soprannominato “Pierino, al lupo, al lupo” e, quando raccontava qualcosa di “grosso”, nessuno lo prendeva sul serio.
«I cani sono nella cascina abbandonata oltre il campo. Li hanno rinchiusi, vogliono fare piazza pulita nel quartiere. Sappiamo chi è il responsabile...» recitava Pietro, scansionando i prodotti sul nastro. Tutti ridevano, alzavano le spalle. «Io non so nulla.» Lo dipingevano come un matto. Sara, invece, lo ascoltava con occhi pieni di fiducia, perché passando in bici accanto al campo di granturco, aveva sentito abbaiare da lontano, con le proprie orecchie. Era certa di trovare laggiù il suo Tarantasio.
«Te lo sei immaginata, il campo è infinito. Non possiamo attraversarlo.» Mattia tentò di persuadere l’amica.
«Io non ci vengo, ho paura.» Roberto scosse la testa contrariato.
«Quante volte Pierino ha lanciato falsi allarmi! Il vigile ha detto che c’è soltanto una cascina diroccata, non ha voglia di perdere tempo in controlli» continuava Mattia.
Il campo di granturco si estendeva a perdita d’occhio, un mare dorato di spighe altissime – fitte, impenetrabili, ondeggianti come fantasmi al vento – che si alzavano fin sopra la testa, creando un labirinto in cui ci si poteva perdere. Nessuno riusciva a vedere dove finisse. Il padrone del campo non tollerava intrusioni nella proprietà, e Roberto tremava al solo pensiero: «Se ti becca, ti dà una multa così alta che devi lavorare anni per ripagarla. E i bambini li butta nel letame. No!»
«Chi mi segue?» chiese Sara, guardando prima uno e poi l’altro.
«Per andare dove?» chiesero in coro i due amici, rimasti a bocca spalancata.
«A scoprire la verità oltre il campo. A riportare a casa il mio Tara e i suoi compagni» sorrise Sara, i pugni sui fianchi.
Roberto e Mattia si grattarono la testa. Lei sorrideva dentro per non farsi vedere troppo sicura, sapeva che non si sarebbero tirati indietro, erano i suoi migliori amici.
«E va bene, non mettiamoci troppo, eh!» sbuffò Mattia.
«Se fa paura, vi saluto e retromarcia!» borbottò Roberto.
I tre ragazzi nascosero le bici dietro un cespuglio e si inoltrarono nel campo, un vero labirinto.
Sara conduceva la marcia. «In fila, non perdiamoci!»
Le foglie delle pannocchie graffiavano le loro braccia.
«Soffoco» si lamentava Mattia.
«Non fare la lagna» lo spingeva Roberto.
Girarono in tondo più volte, non trovavano l’uscita, finché un lamento continuo li guidò come fossero ipnotizzati.
«C’è nessuno?» gridò Sara.
La mia immaginazione si ferma qui, ora ho bisogno del vostro aiuto. Può capitare anche a uno scrittore di trovarsi nel bel mezzo di un labirinto, senza sapere quale direzione prendere. Mi serve la vostra creatività, la vostra fantasia per completare la storia di Sara, Mattia e Roberto. Siete pronti ad addentrarvi in un campo di granoturco che sembra non finire mai? Siete disposti a correre il rischio, a cercare insieme la verità? I cani dispersi erano davvero là, come suggeriva Pietro?
Continuate il racconto e inviatelo entro il 20 maggio alla nostra email: [email protected]
Potrete così partecipare al nuovo concorso speciale gratuito organizzato dal nostro giornale sull’idea di Mirko Montini. Ci saranno due categorie: da una parte, i racconti scritti da bambini o bambine da soli, dall’altra quelli scritti come classe. Per ogni categoria, saranno scelti i tre migliori racconti che riceveranno un premio nell’evento finale di Tarantasio che è in programma per giugno (a tempo debito avrete tutti i dettagli). Nell’email inserite a quale categoria partecipate e mettete i vostri recapiti.
A scegliere i racconti ci sarà una giuria composta da:
Mirko Montini (scrittore)
Lorenzo Rinaldi (direttore Cittadino)
Greta Boni (giornalista di Tarantasio)
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