Voto a Melegnano: un posto da vicesindaco per Lucia Rossi?

Il Partito democratico e la tentazione di Lucia Rossi vicesindaco, ma anche Forza Italia va alla ricerca di nuove alleanze. Nessun apparentamento invece per i 5 Stelle: «Non diamo indicazioni, ma andate a votare». Tra vertici segreti e trattative saltate, a Melegnano sale la febbre da ballottaggio. Tanto più che nel fine settimana scadrà il termine per gli eventuali apparentamenti: mancano insomma un paio di giorni per siglare le intese ufficiali con le forze uscite sconfitte dal primo turno di domenica.

Anche ieri sia Rodolfo Bertoli sia Raffaela Caputo, i due candidati alla successione del sindaco Vito Bellomo, hanno mantenuto il riserbo più assoluto. «Abbiamo in calendario una serie di incontri, poi decideremo il da farsi», si è limitato a far sapere Bertoli che, sostenuto da Pd e Rinascimento Melegnanese, al primo turno ha conquistato il 26,73 per cento dei consensi (pari a 2.040 voti). A quanto pare, però, i Dem sarebbero tentati dall’idea di offrire il ruolo di vicesindaco a Lucia Rossi, la candidata civica sostenuta dalla sinistra che domenica ha conquistato il 22,56 per cento dei consensi (1.747 voti). Se andasse davvero così, quasi certamente Bertoli partirebbe da una posizione di forza al ballottaggio del 25 giugno. Ma un’ipotesi simile potrebbe incontrare non poche resistenze all’interno dei Dem: in caso di vittoria finale, il centro auspica un «posto al sole» per il proprio candidato Ambrogio Corti, recordman di preferenze con ben 200 voti, che aspirerebbe proprio al ruolo di vicesindaco. Ma sono giorni frenetici anche all’interno della coalizione guidata da Raffaela Caputo, il vicesindaco uscente sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e lista civica «Per Melegnano», che ha chiuso il primo turno al 30,23 per cento (pari a 2.341 voti).

In questo caso la caccia grossa è ai voti della Lega nord che, con il candidato sindaco Giuseppe di Bono e l’appoggio di Melegnano sicura, al primo turno ha portato a casa il 10,65 per cento dei consensi (825 voti totali). Non a caso per oggi è previsto un summit a livello provinciale, durante il quale i vertici azzurri e lumbard decideranno il da farsi. Viste le frizioni in ambito locale, comunque, l’accordo non sembra così vicino. Non ha invece di questi problemi il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Marsico, che al primo turno ha preso il 9,82 per cento (760 voti). «Noi non ci alleiamo con nessuno - taglia corto il capolista Angelo Iozzolino -. Ovviamente non diamo indicazioni, ma ai nostri elettori diciamo di andare a votare».

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