VIZZOLO Nel 2022 oltre cento aggressioni a medici e infermieri del Pronto soccorso del Predabissi

Più volte si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine, sarà attivato un corso di autodifesa destinato agli operatori in prima linea

Nel 2022 sono triplicate rispetto all’anno precedente le aggressioni fisiche e le pesanti minacce nei confronti del personale sanitario impegnato nel pronto soccorso dell’ospedale Predabissi: tutte situazioni che hanno richiesto l’intervento delle guardie giurate e talvolta anche dei carabinieri che sono sempre intervenuti con tempestività.

In base ai dati in mano ad Asst Melegnano Martesana, il 2021 si era chiuso con 31 casi in cui i pazienti sono andati in escandescenza, mentre nel 2022 sono stati più di un centinaio gli episodi in cui i camici bianchi si sono trovati di fronte a dei pazienti alterati, talvolta sono l’effetto di droghe o alcol, piuttosto che a persone con problemi psichiatrici.

Nel bilancio si aggiungono poi le pesanti situazioni che si sono cumulate nel periodo tra il 2021 e il 2022 presso l’hub di Vizzolo, quando era in corso la campagna vaccinale anti-Covid, dove più volte si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. A seguito di questa impennata di episodi, che riguarda in generale tutti gli ospedali, il Comune di Melegnano ha messo a disposizione dell’Azienda sanitaria un corso gratuito di autodifesa personale rivolto a medici e infermieri del Predabissi che lavorano nel reparto per le emergenze, nonché agli addetti al servizio di guardiania, al fine di renderli preparati, anche sul piano fisico, a reagire in modo opportuno in caso di aggressioni. Non appena saranno definiti gli aspetti organizzativi, scenderà in campo l’associazione Ksa, la stessa che ha fatto lezioni di autodifesa alle forze dell’ordine impegnate a livello locale sempre su impulso dell’ente locale. L’assessore alla sicurezza del Comune di Melegnano Cristiano Vailati spiega: «Si tratta di un corso che a Melegnano ha richiamato la partecipazione della polizia locale, ma anche di alcuni agenti della Finanza e dei carabinieri della caserma di Tavazzano: sarebbe ideale che gli incontri si tenessero direttamente in uno spazio attiguo al pronto soccorso e che partecipasse anche il personale di guardiania, tenendo conto che a volte per fermare un paziente sotto l’effetto di stupefacenti non basta una singola persona».

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