VIZZOLO Muore soffocato da un boccone, con i suoi organi salvate sei persone

Intervento di 12 ore al Predabissi su un 50enne: «Avevamo finito il turno, ma nessuno si è tirato indietro»

È morto a 50 anni per un boccone di carne che gli è andato di traverso: i suoi organi salveranno la vita a 6 persone. Il prelievo di cuore, due polmoni, fegato ed entrambi i reni, è stato effettuato presso l’ospedale Predabissi nel corso di un lungo intervento notturno, della durata di 12 ore, dall’equipe dell’anestesista e rianimatore Davide Vailati, che ricopre il ruolo di coordinatore Aziendale prelievi di organi e tessuti di Asst Melegnano Martesana. Non appena infatti nell’elenco informatico dei donatori di organi, è emerso il nome del paziente, per il quale non c’era più niente da fare, in quanto era stata appena accertata la morte cerebrale, è partita immediatamente la procedura prevista dalla normativa per mettere a disposizione gli organi dei malati che sono in lista di attesa presso i diversi centri trapianti.

«Quando ho ricevuto la notizia che si poteva procedere con un prelievo - afferma il dottor Vailati -, avevo appena concluso il mio turno e, non appena ho chiesto allo staff di 5 sanitari la loro disponibilità, mi hanno subito confermato tutti la loro presenza, senza pensarci un attimo, anche se avevano già lavorato al mattino». Per l’equipe è stata quindi una giornata campale di ben 18 ore di intensa attività che hanno affrontato con il pensiero rivolto a quei malati in attesa di trapianto che avrebbero potuto ritrovare il sorriso.

La maggior parte degli organi sono stati messi a disposizione del Nord Italia Transplant (NITp), mentre uno è entrato nel circuito nazionale, e sono stati quindi trasferiti nei diversi ospedali di riferimento. «La famiglia del donatore - fa presente lo specialista - non sapeva che lui aveva intrapreso questa scelta etica, peraltro si tratta di una persona che aveva condotto una vita “vivace”, ma i suoi organi rispondevano comunque ai requisiti necessari per essere trapiantati».

Si è aperta così una pagina che ha sollevato lo spirito di medici e infermieri. «Dopo due anni segnati dal Covid, che per tutti noi sono stati molto difficili anche sul piano emotivo - conclude Vailati -, abbiamo ritrovato la speranza di ricominciare a curare anche i pazienti con malattie diverse dal virus». Il direttore sanitario di Asst Melegnano Martesana, Valentino Lembo, ringraziando il personale sanitario per l’importante lavoro svolto, commenta: «In questi momenti difficili e per certi versi drammatici, la morte di una persona ha significato vita per diverse altre persone: ciò che è stato compiuto in questo ospedale merita di essere definito un miracolo di umanità e di dovere oltre ogni aspettativa».

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