Vizzolo, un aiuto per portare a casa Sara

«Aiutatemi a riportare Sara a casa». Il padre della 17enne di Torrevecchia Pia, originaria di Sant’Angelo, rimasta in coma dopo un’operazione di appendicite subita all’ospedale di Vizzolo, lancia un appello affinché il sogno di riportare la ragazza a casa diventi realtà. Attualmente la 17enne Sara Ippolito si trova alla Fondazione Maugeri di Pavia, ma fra poco dovrà lasciare l’unità di risveglio perché i sei mesi “ordinari” di degenza sono passati ampiamente e ora si sta cercando una struttura alternativa per ospitarla.

All’inizio si era pensato all’Arcobaleno di Cava Manara, ma lì non c’è un centro per il risveglio, così sono in corso contatti con una struttura di Cesano Boscone. Ma l’obiettivo della famiglia è portare la ragazza a casa, a Torrevecchia Pia, con l’assistenza domiciliare, per starle sempre vicino e non lasciarla sola nemmeno un momento. «I medici ci hanno detto che quello potrebbe essere l’unico modo per aiutarla a svegliarsi - spiega il padre Francesco -. Ma ci sono molte difficoltà. La casa non è attrezzata, serve più spazio per i macchinari, un letto, un bagno e per avere lo spazio necessario per farla “muovere” liberamente». Il progetto c’è già, e prevede di alzare l’abitazione di un piano per creare più spazio al piano terra. Ma i tempi per realizzare l’opera si preannunciano comunque lunghi, e i costi quasi proibitivi. «Servono fondi, finanziamenti, prestiti - aggiunge -. Dal comune non abbiamo ricevuto nessun aiuto, purtroppo è successo quello che temevamo all’inizio, di venire abbandonati e lasciati a noi stessi. Io sono sempre stato restio a chiedere, ma ora dovrò darmi da fare».

Le condizioni di Sara, intanto, restano invariate. Da 15 mesi è inchiodata al letto, in stato vegetativo, e i genitori si danno il cambio per starle sempre accanto senza dimenticare l’altra figlia e la cura della casa. «È impossibile starle lontano, pensare di lasciarla sola un giorno è impossibile. La vediamo sul letto, indifesa; ha bisogno di coccole, di tutto, non si può non andare e non stare lì tutto il tempo che si può. Solo quando gli infermieri dicono di farla riposare ci allontaniamo dalla stanza».

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