Un viaggio nel cuore del colosso Mapei

Lo stabilimento di Robbiano ha spalancato le porte ai visitatori

Dei 58 stabilimenti sparsi in tutto il mondo, quello di Robbiano di Mediglia è il più importante. Mapei, il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti complementari per la posa di pavimenti e rivestimenti di ogni tipo, ha qui un’area produttiva di 160mila metri quadrati che sabato ha spalancato le sue porte ai visitatori. Cuffie in testa, casco e giubbotto catarifrangente, ogni singolo ospite, con tanto di cartellino per l’accesso, si è messo in fila per scoprire il mastodontico impianto. Tanto grande dai magazzini, ai laboratori fino al centro di ingegneria e alla palestra, quanto lungo è stato il giro di “ricognizione” che è durato più di un’ora e un quarto al quale hanno anche partecipato molti consiglieri comunali. Presente alla conferenza stampa di presentazione anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, assieme alle autorità e al “patron” Giorgio Squinzi.

Il 2011 è l’anno internazionale della chimica, proclamato dall’Onu e la Mapei ha deciso di cogliere questa opportunità per rafforzare il confronto con la comunità, dimostrare trasparenza e soprattutto far toccare a tutti con mano quanto ogni singolo aspetto sia curato fin nel minimo particolare. I controlli sono infatti molto frequenti in questo complesso che è inserito nella legge Seveso, ma che controlla ogni piccolo rischio. E, a tutela dei lavoratori, sono predisposti dei sistemi per garantire la salubrità dell’ambiente. Non ci sono stati infortuni gravi da quarant’anni: nel 2009 sono stati otto e così nel 2010, quattro nei primi mesi del 2011, ma tutti derivanti da errori umani. Per il rispetto dell’ambiente sono stati fatti passi da gigante dotando alcuni reparti di luci a led (che consentono un risparmio del 30 per cento) e inaugurando proprio sabato un impianto fotovoltaico (che per 25 anni coprirà una parte del fabbisogno elettrico aziendale, oggi un decimo dello stesso). La certificazione per la gestione ambientale è stata ottenuta nel 1998 secondo la norma Iso 14001 e nel 1999 il sito è stato registrato secondo il regolamento Ce 761/01 (Emas). Nel 2000 ha conseguito la certificazione del suo sistema di gestione per la salute e la sicurezza del lavoro secondo la norma Ohsas 18001. Nel 2004 ha partecipato a una sperimentazione della Regione Lombardia ottenendo tra le prime aziende lombarde l’Autorizzazione integrata ambientale. L’impatto inquinante è minimo e presso le aree per lo stoccaggio dei rifiuti viene differenziato il più possibile e viene “salvato” ciò che può essere recuperato. Oggi a fianco del complesso ci sono le case, che sono arrivate dopo, ma la convivenza (nonostante qualche lamentela per i rumori) si è dimostrata fino ad oggi possibile. D’altronde qui lavorano nei periodi di picco produttivo più di cinquecento persone. Dall’ufficio spedizioni nel 2010 sono state spedite 567.719 tonnellate di materiali e sono transitati 26.586 automezzi in scarico, con una media giornaliera di 2.400 tonnellate di prodotti spediti. I magazzini, molti nuovi, sono ampi e concepiti con regole di salvaguardia. Ci sono tre macchine robotizzate giapponesi all’opera, quattro reattori e altrettanti miscelatori e molti altri appartati tecnologici per ottimizzare le fasi di produzione impacchettamento.

E nell’universo Mapei si trova di tutto, del centro ingegneristico alla palestra con programmi specializzati per i dipendenti, vista la vocazione sportiva del gruppo.

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