Un doppio fondo per portare la droga

Agli arresti anche un carrozziere vizzolese nel blitz antimafia

Anche un sangiulianese e due vizzolesi sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione antimafia dei carabinieri: G. N. e L. F. L. sono stati arrestati a Vizzolo Predabissi e G. D. a San Giuliano Milanese. Sarebbero loro i “meccanici”, secondo le accuse, del clan Catania. I sudmilanesi modificavano le autovetture dirette dalla Lombardia in Sicilia per nascondere all’interno dei serbatoi lo stupefacente per la mafia. Il blitz, che ha permesso di sgominare l’organizzazione criminale, è scattato all’alba di lunedì; 22 le ordinanze di custodia cautelare in carcere, 18 persone sono state arrestate nell’area etnea con l’accusa di far parte del clan di Bronte, ritenuto organico alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano. Per i tre sudmilanesi sono stati disposti gli arresti domiciliari. I reati contestati vanno dall’associazione mafiosa alle estorsioni passando per il traffico di stupefacenti. L’operazione denominata “Gatto Selvaggio” è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia catanese e gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Randazzo a Bronte e Paternò (Catania), ma anche nelle Marche e a Pesaro, infine in provincia di Milano grazie ai carabinieri della Compagnia di San Donato guidata dal maggiore Giuliano Gerbo. Nei primi mesi del 2008 l’operazione antimafia Trash aveva svelato le strategie criminali e le infiltrazioni del clan di Bronte, fondamentali per questa nuova azione dell’antimafia. Sullo sfondo la guerra di mafia in atto da anni sul versante Nord dell’Etna. I due gruppi mafiosi che si sono fronteggiati per la supremazia nel comune di Bronte fanno capo al pregiudicato “Ciccio” Francesco Montagno Bozzone e a “Turi” Salvatore Catania. Alcuni affiliati si sono trasferiti in Toscana e in Lombardia per motivi logistici. Le varie componenti del clan Catania si preparavano ad affrontare una eventuale guerra di mafia approvigionandosi dei materiali e dei mezzi necessari a sostenerla, armi e veicoli per la battaglia sul campo, droga per il business. Sono stati sequestrati auto, moto, giubbetti delle forze dell’ordine, fucili a canne mozze, passamontagna. L’attività d’indagine ha permesso di scoprire anche un’organizzazione parallela, dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti. Droga che veniva acquistata attraverso propri intermediari, che curavano i contatti con fornitori dislocati nelle aree dell’hinterland fiorentino e nel Sudmilano (G. N. di 26 anni e L. F. L. di 43 anni a Vizzolo Predabissi e G. D. di 23 anni a san Giuliano Milanese). Cocaina e eroina venivano nascoste nelle auto di soggetti compiacenti o prese a noleggio, che opportunamente “modificate” per il viaggio in Sicilia all’interno di un’officina del Sudmilano. In particolare L. F. L. è un esperto carrozziere, mentre gli altri due i meccanici, che insieme avrebbero provveduto a costruire dei vani interni ai serbatoi delle vetture oppure in appositi scomparti ricavati nelle parti scatolate delle carrozzerie per eludere i controlli con l’ausilio dei cani antidroga.

Anche un sangiulianese e due vizzolesi sono finiti in manette nell’ambito dell’operazione antimafia dei carabinieri: G. N. e L. F. L. sono stati arrestati a Vizzolo Predabissi e G. D. a San Giuliano Milanese.

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