Uccide il patrigno con un coltello

Ha preso la prima cosa che le è capitata sotto mano, un coltellaccio da cucina, e si è lanciata contro il convivente della madre per difenderla da un’altra scenata di violenza dell’uomo dopo l’ennesima ubriacatura. La lama è affondata nella coscia della vittima, recidendogli l’arteria femorale: un colpo violentissimo, dettato dalla paura e dalla disperazione. Non c’è stato scampo per Julio Cesar Velasco, 45 anni, di San Giuliano, morto sabato mattina dopo una notte passata all’ospedale. In famiglia hanno provato a coprire la verità, dicendo che l’ecuadoregno si fosse accoltellato da solo nel tentativo folle di togliersi la vita dopo una scenata. Ma i carabinieri della tenenza di San Giuliano hanno smascherato l’inganno. Durante l’interrogatorio la ragazza è crollata e ha confessato. Ora la 27enne H. J. B., incarcerata a San Vittore, è indagata per omicidio preterintenzionale. Non voleva uccidere, ma solo difendersi, tanto più che ha colpito in un punto apparentemente non vitale il compagno della madre (la 42enne è indagata a sua volta per favoreggiamento), ma come vuole la prassi dovrà rispondere della sua condotta.

I militari hanno parlato di «dramma della disperazione», dove una coppia è stata allo stesso tempo vittima e carnefice. L’uomo, disoccupato, spesso veniva a casa ubriaco e dava in escandescenze picchiando le due donne. Questa volta è però stato lui ad avere la peggio, ricoverato con una profonda ferita al pronto soccorso di San Donato. Gli uomini dell’Arma sono intervenuti in via Sanzio perchè chiamati dallo stesso Velasco il quale, completamente ubriaco, ha detto di essere stato aggredito da persone sconosciute. Nell’appartamento i carabinieri si sono trovati davanti però solo convivente e sua figlia, e Velasco che perdeva copiosamente sangue dalla gamba. Le due donne così hanno raccontato ai militari del violento litigio in famiglia come quasi quotidianamente era avvenuto negli ultimi quattro mesi, cioè da quando lui aveva perso il posto di lavoro per piccoli furti in azienda. La compagna ha detto che l’uomo , nel pieno della lite, aveva impugnato un grosso coltello da cucina (poi trovato e sequestrato dagli inquirenti) e se l’era infilato nella coscia destra, facendolo penetrando per 9 centimetri nella gamba. Velasco è stato così ricoverato in condizioni gravissime per l’emorragia. I medici hanno lottato per tutta la notte per salvargli la vita, ma alle sette del mattino dopo il sudamericano è morto.

La versione delle donne fin da subito non ha convinto i militari che hanno messo sotto torchio la figlia 27enne. La giovane alla fine ha ammesso la sua responsabilità. Nei verbali, anche di fronte al suo avvocato, racconterà che è stato un incidente. Secondo la ricostruzione dei fatti, il convivente aveva iniziato ad insultare le due donne ed anche la nipotina di soli 5 anni, spintonandole e prendendole per i capelli. Per sottrarsi a questa furia la 27enne è scappata in cucina, e, quando ha visto un coltello sul lavandino, lo ha brandito contro l’uomo: il colpo è andato a segno sulla coscia destra e lui ha iniziato a perdere sangue. Le due donne si sono adoperate subito per aiutarlo, ma la corsa in ospedale è stata inutile. Informata l’autorità giudiziaria H. J. B. è stata arrestata per omicidio preterintenzionale e portata al carcere di San Vittore.

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