Trovata morta nella sua abitazione, le parole dei vicini: «Non la vedevamo da dieci anni». Sabato i funerali
IL DRAMMA I genitori di Celestina Amelia Vacchini gestivano due attività e lei era una maestra «gentile e riservata»
«Non la vedevamo da 10 anni». Sono le parole della vicina di casa di Celestina Amelia Vacchini, 90 anni, trovata senza vita nell’immobile di via Roma al 50, dopo che i debiti accumulati hanno portato all’intervento dell’ufficiale giudiziario.
La porta chiusa dall’interno, le tapparelle abbassate, la polvere accumulata a sigillare il tempo. Qui, dove era nata una seconda volta, l’anziana viveva sola da tempo: si era trasferita a quattro anni da Landriano, insieme ai genitori che gestivano un’officina meccanica e un piccolo negozio di casalinghi proprio in quella stessa casa. Dopo la loro morte, Celestina era rimasta da sola. Nubile, senza figli, con pochi parenti lontani – due cugini nel Pavese, proprio a Landriano – che non la sentivano più da decenni.
A ricordarla, sono i vicini, qualche cliente del bar Giulia, proprio accanto alla casa di ringhiera.
«Non la vedevamo da dieci anni», racconta Donatella, che abita di fronte: «Pensavamo fosse in una casa di riposo. A volte spariva per mesi, diceva che andava da una zia. Poi più nulla. La casa era sempre chiusa, le tapparelle giù, e noi non ci siamo posti domande».
E c’è chi da giovane faceva doposcuola con lei, che era maestra, che la ricorda «minuta, gentile, ma molto riservata». Camminava fino all’Esselunga con il suo carrellino, sempre sola. Al bar, il titolare, non l’ha mai vista entrare: «Non sapevamo nemmeno che vivesse qui sopra».
Chi abita nella stessa via, ricorda un tentativo di contatto due anni fa: «Dovevamo rifare un collettore fognario, abbiamo provato a raggiungerla per il contributo, ma risultava irreperibile. Pensavamo fosse solo un problema burocratico. Invece era morta». I riscontri degli agenti della polizia locale fanno risalire l’ultimo pagamento o movimento bancario al 2016. Poi, il silenzio. Nessuna denuncia di scomparsa, nessun controllo, nessuna visita. Nel 2023, invece, sono state avviate le procedure per il pignoramento delle sue proprietà: un appartamento in condominio e appunto la casa di via Roma. L’ipotesi è proprio quella che sia deceduta da due a nove anni fa.
«È morta nella più totale solitudine, ma una solitudine cercata», dice il comandante della polizia locale Fabio Allais, che esclude qualsiasi ipotesi di morte violenta: la porta era chiusa dall’interno, nessun segno di effrazione. Eppure, la storia di Celestina – insegnante, riservata, invisibile – pesa come un monito sulla solitudine urbana: quella che non si vede, che non fa rumore, che sorprende solo quando una porta si forza per un debito non pagato. Sabato il suo corpo sarà sepolto, forse grazie ai cugini ritrovati a Landriano. Altrimenti sarà il Comune a occuparsene. Ma questa volta, almeno, qualcuno la accompagnerà nel suo ultimo viaggio.
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