«Troppa gente per le strade a San Giuliano», il sindaco scrive al prefetto

L’allarme di Segala: «Per la polizia locale è impossibile effettuare i controlli»

«Ho segnalato in prefettura le difficoltà che incontra la polizia locale ad effettuare i controlli in questo lockdown che durante la giornata consente a troppe persone di uscire di casa».

Il sindaco di San Giuliano Milanese Marco Segala sottolinea come a conti fatti in base a quanto prevede l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - che rispetto alla quarantena del marzo scorso ha permesso a molte più attività di rimanere in funzione -, con le forze dell’ordine che ha a disposizione il territorio di San Giuliano, è praticamente impossibile assicurare il rigoroso rispetto delle regole come era avvenuto nei mesi scorsi in cui le città erano diventate davvero semi deserte. «Le verifiche a questo punto vengono effettuate in prevalenza negli orari serali - spiega il sindaco -, in cui comunque i cittadini hanno meno motivi per varcare la soglia di casa, mentre al mattino e al pomeriggio c’è chi si reca al lavoro, chi va ad accompagnare i bambini a scuola e chi si dirige nelle attività aperte che non sono più esclusivamente le rivendite di alimentari e di beni essenziali. Anche nel fine settimana - prosegue - i cittadini possono giustificare l’uscita affermando di andare a trovare i congiunti tenendo conto che, di fronte alla loro auto-dichiarazione, la privacy impedisce di effettuare delle verifiche in merito. Pertanto - osserva Segala - di fatto ciascuno ha una motivazione per uscire che rientra nell’elenco definito dal Dpcm per circolare sul suolo pubblico».

Anche a San Giuliano quindi, come in tutte le regioni “rosse”, in strada si vedono avventori che si recano nei bar a prendere caffè e cappuccino da asporto, nonché persone che vanno dal parrucchiere o a comperare un mazzo di fiori, oltreché naturalmente famiglie dirette ai supermercati a fare scorte di cibo per riempire la dispensa. «Mi sono confrontato anche con la Tenenza dei carabinieri - fa notare il primo cittadino -, facendo presente la situazione che lascia per ben pochi margini di azione ai Comuni». Proprio dal municipio di San Giuliano, in coincidenza con le prime misure assunte in ottobre , in base alle quali i sindaci potevano “blindare” le piazze a rischio assembramento, si era alzato un appello rivolto al prefetto di Milano Renato Saccone e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere l’intervento dell’Esercito viste le difficoltà a garantire un eventuale presidio fisso nelle zone del territorio maggiormente frequentate.

Nel frattempo comunque in Comune è già stato organizzato il front-office per mitigare i disagi dei sangiulianesi in quarantena e di coloro, come gli anziani, a cui è fortemente consigliato di rimanere in casa. «Abbiamo organizzato un vero e proprio staff composto da dipendenti pubblici e volontari - annuncia il sindaco -, che sarà impegnato a rispondere alle chiamate di cittadini, sia per quanto riguardo la spesa e la consegna dei farmaci, sia per le segnalazioni riguardanti altri disagi che potrebbero emergere di fronte ai quali faremo il possibile per dare risposte mirate».

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