Traffico di cuccioli a San Giuliano: condanna definitiva

È diventata definitiva nei giorni scorsi, con la sentenza della Cassazione, la condanna a tre anni di reclusione di D.G., 40 anni, originario della provincia di Reggio Emilia ma residente all’epoca dei fatti nel Sudmilano, che era stato denunciato nel febbraio del 2009 dalla Forestale di Milano e Brescia per irregolarità nell’importazione dall’Ungheria di 112 cuccioli di cane destinati a essere venduti in Italia. Per ipotesi di falso, frode in commercio e maltrattamento di animali, a vario titolo, erano state denunciate e processate anche altre due persone, B.M., oggi 40 anni, e suo padre B.G., oggi 58. Il primo era stato assolto in appello dall’accusa di concorso dei reati in quanto nel processo risultava dimostrata solo la sua residenza a Santa Brera, il complesso di edifici nelle campagne di San Giuliano Milanese in cui era avvenuto il blitz. Secondo i giudici del secondo grado tale circostanza non è sufficiente per poter ipotizzare un concorso nel reato. La posizione di suo padre invece era stata definita, sempre in appello, con un proscioglimento per prescrizione dopo che era uscito dal processo principale per un difetto di notifica.

La Forestale effettuò il blitz seguito dalle telecamere di «Striscia la notizia» e dei 112 cuccioli di razza la cui effettiva età era contestata due erano stati trovati già morti. Un animale era in un frigorifero spento ma gli imputati hanno escluso che fosse in vita quando era stato riposto lì dentro, in attesa di smaltimento. I cuccioli non erano destinati al canile di Santa Brera ma a un’azienda che si trovava nel medesimo complesso.

Soddisfazione della Lega Antivivisezione che si era costituita parte civile nel processo con l’avvocato lodigiano Roberto Rota, e aveva ottenuto un riconoscimento provvisionale di 15mila euro che ora la Cassazione sembra aver confermato. La Lav ricorda che i cuccioli possono essere movimentati per legge solo dall’età di 3 mesi e 21 giorni, per motivazioni legate allo svezzamento e all’educazione comportamentale da parte della fattrice. Dal processo erano emerse anche irregolarità nel registrare le vaccinazioni obbligatorie e 28 dei cuccioli sequestrati morirono per parvovirosi o cimurro. Ilaria Innocenti, responsabile dell’area animali della Lav, ricorda che l’importazione irregolare di cuccioli è caratterizzata da una mortalità del 50 per cento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA