
Tem, dove il cemento arriva nei campi
La nuova tangenziale
lascia l’area urbanizzata
e si inoltra
nella zona agricola
fra Dresano, Paullo, Tribiano e Mulazzano
La produzione legislativa sulle grandi opere negli ultimi anni è stata massiccia e spesso verbosa. Dalla 443/2001 in poi si è legiferato sui tempi di esproprio, sulla semplificazione dei progetti preliminari, sull’obbligo di coinvolgere le piccole medie imprese nei lavori, sulla finanza di progetto, sulla dimuzione dal 5 al 2 per cento delle spese di mitigazione di una grande opera ( le mitigazioni devono essere solo quelle “funzionali”, decreto legge 70/2011). Ma un comma che “imponga” dall’alto, senza mettersi a cambiare i piani urbanistici di comuni, province e parchi, il capannone in mezzo alla campagna, non consta ad enti di rilevante peso.
È il caso ad esempio del Parco agricolo Sud Milano, il quale afferma, attraverso l’ufficio pianificazione Parco, di «non essere a conoscenza di nulla di simile e di non avere mai incontrato nulla di simile al momento di esprimere un parere sulla nuova tangenziale (il Parco si è espresso a fine 2011, dando parere negativo sulla Tem, ndr)». In attesa dei capannoni e dei supermercati a pioggia, se questo sarà il destino, si può constatare che qui, nelle campagne fra Tribiano e Mulazzano, è iniziata la “storia archeologica” della Tem. Nell’autunno del 2012 in zona cimitero di Cassino è stata cavata dalla terra, e poi ricoperta, una fornace databile fra trecento e 250 anni fa. Il pool archeologico si è poi spostato a Vizzolo Predabissi, nella zona verso Sordio, scavando qualcosa che a diversi è parsa una necropoli: una serie di tombe forse di età romana. Ma tutto è poi stato ricoperto dai cingoli delle ruspe e dai silenzi delle Soprintendenze.
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