Task force contro i furbetti delle tasse

A Melegnano il comune ha costituito il consiglio tributario

Palazzo Broletto scende in campo contro i furbetti delle tasse. A Melegnano nasce il consiglio anti-evasione. Nella serata di martedì, infatti, l’assemblea ha approvato il regolamento del consiglio tributario, organismo reso obbligatorio dalla manovra economica dello scorso agosto. «Il consiglio tributario - ha chiarito l’altra sera l’assessore al bilancio Marco Lanzani - avrà il compito di promuovere forme di collaborazione con l’Agenzia delle entrate, l’Inps, la Guardia di finanza e gli altri soggetti competenti per rendere effettiva la partecipazione del comune all’accertamento fiscale e contributivo». In altre parole, quindi, palazzo Broletto costituisce una sorta di task-force con gli organismi impegnati nel settore.

«Il consiglio tributario formulerà pareri, osservazioni e proposte per rafforzare sempre più le funzioni in materia tributaria del comune - ha confermato Lanzani -. Di qui la possibilità di ricevere dagli uffici comunali copia dei documenti e di tutti gli elementi ritenuti utili per lo svolgimento delle sue funzioni». I cinque componenti dell’organismo insomma, che saranno eletti dallo stesso consiglio comunale previo avviso pubblico per le candidature, avranno la possibilità di incrociare i singoli dati per smascherare i furbetti delle tasse. Dal fronte delle opposizioni, però, non sono mancati i distinguo al provvedimento varato dall’amministrazione. «Avendo una funzione meramente consultiva, l’organismo nasce di fatto zoppo - ha attaccato il consigliere di Sel Maurizio Margutti -. Auspichiamo quindi un sostanziale ampliamento delle sue funzioni. Ecco perché presento un emendamento per rafforzare le funzioni dell’organismo con compiti di esame delle stesse dichiarazioni dei redditi, come del resto prevede la legge ed avviene in molti comuni».

Concetti ribaditi dal vicecapogruppo Pd Alessandro Massasogni che, condividendo l’emendamento, ha incalzato palazzo Broletto. «Dopo quattro anni finalmente l’amministrazione interviene contro l’evasione fiscale, ma rinuncia a rendere efficace lo strumento - ha dichiarato Massasogni -. Così com’è, infatti, il consiglio avrà semplicemente una funzione indicativa e non potrà svolgere alcuna attività di indagine». Dall’altra parte, però, la maggioranza ha bocciato l’emendamento del centrosinistra. «Il consiglio tributario, che pur essendo tecnico è di nomina politica, non può essere un organo di polizia - hanno ribattuto Simone Passerini e Silvana Palma, leader rispettivamente del Pdl e del gruppo misto -. Non può insomma sostituirsi agli organismi competenti, cui invece deve dare un valido contributo. Con l’approvazione del regolamento, insomma, diamo un chiaro segnale nella lotta all’evasione fiscale».

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