SUDMILANO Tra i medici di famiglia soltanto due rinforzi: la “carestia” continua

Doccia fredda: i comuni avrebbero avuto necessità di almeno altri 8 dottori

È ancora emergenza medici di famiglia. I comuni del Sudmilano avrebbero avuto bisogno di 8 nuovi camici bianchi, ma il bando di Regione Lombardia si è concluso con soli due dottori che in questi giorni si stanno rispettivamente insediando a Melegnano e nella frazione di Poasco a San Donato Milanese. Gli altri ambulatori dove i medici storici negli ultimi mesi hanno appeso il camice al chiodo per andare in pensione, continueranno quindi ad essere coperti dagli incaricati temporanei, che hanno accettato la proroga dell’incarico, in quanto per il momento mancano le risorse umane necessarie per il definitivo passaggio di testimone. Al contempo le assenze prolungate per malattie dei medici continueranno comunque ad essere coperte dai sostituti come sta ad esempio avvenendo nella frazione di Sesto Ulteriano.

Intanto per fare fronte alla penuria dei medici di base, Ats ha già avanzato richiesta a Regione Lombardia di alzare i massimali a 1.800 pazienti in modo tale da assicurare un maggiore agio nella copertura del servizio. Se quindi negli ultimi anni le richieste di insediamento in questa parte di hinterland Sudmilanese sono sempre state scarse rispetto al fabbisogno - soprattutto pochi professionisti hanno puntato sui centri meno popolati - , il nuovo bando che è stato pubblicato nel marzo scorso ha auto uno scarso riscontro generalizzato. Basti pensare che in tutto il vasto distretto di Ats Milano i nuovi insediamenti sono stati solo 40 con una delusione generale delle aspettative maturate dagli abitanti di molte aree di Città Metropolitana che, dopo avere salutato il proprio dottore giunto a fine carriera, aspettavano una nuova figura di riferimento che lo sostituisse. Se proprio la pandemia dunque ha fatto emergere il rilievo che hanno i servizi sanitari territoriali - anche a fronte delle sinergie che sono state testate tra medici di famiglia e centri specializzati di Asst come l’hub Covid di San Giuliano - , la carestia di dottori sta continuando a pesare come un fardello sulle prospettive per il futuro. Nel frattempo dai singoli territori del Sudmilano negli ultimi tempi hanno continuato ad alzarsi una serie di solleciti da parte dei cittadini, soprattutto anziani residenti nelle frazioni, di avere degli ambulatori aperti vicino a casa. Per andare loro incontro a San Giuliano il sindaco Marco Segala nei mesi scorsi ha ristrutturato due immobili civici, a Civesio e Sesto Ulteriano, da affidare ad un prezzo simbolico a medici di medicina generale e pediatri. Altrettanto ha fatto in passato il Comune di San Donato per assicurare la presenza di almeno un medico a Poasco.

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