SUDMILANO Nuovo ordigno, il prefetto rinvia il “bomba day”

Un altro rinvenimento risalente alla Seconda guerra mondiale

Disinnesco annullato, e “bomba day” «rinviato e raddoppiato». È della Prefettura di Milano la decisione di annullare le operazioni di messa in sicurezza, disinnesco e distruzione dell’ordigno bellico, una bomba d’aereo da 500 libbre, di fabbricazione statunitense, venuta alla luce la scorsa settimana nel cantiere Teralp di Segrate e che avrebbe dovuto essere fatta brillare ieri nell’area prospiciente il quartiere San Bovio di Peschiera.

L’annullamento è stato deciso perché nel pomeriggio di giovedì, sempre durante i lavori in corso nell’area Milano-Smistamento, al confine tra i comuni di Segrate e Milano, un altro “testimone del passato” è stato rinvenuto: un ennesimo ordigno bellico inesploso, solo l’ultimo di quella che è ormai una lunga serie – solo quest’anno sono ormai cinque le “bombe” ritrovate – destinata inevitabilmente ad allungarsi. La zona dove sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo collegamento ferroviario transalpino tra Italia e Svizzera è stata infatti, nel corso degli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, teatro di una serie ripetuta e intensissima di bombardamenti aerei. L’aviazione alleata, mezzi inglesi e statunitensi, aveva come obiettivo la distruzione della linea ferroviaria Milano-Venezia, e i poli industriali adiacenti, utilizzati dalle truppe nemiche, l’esercito tedesco, per rifornire i territori ancora controllati. Negli ultimi mesi della guerra, tra la fine del 1944 e il 1945, tutta l’area venne letteralmente flagellata da incursioni aeree – le cronache raccontano di distruzione e morte che interessarono i comuni di Segrate e Pioltello – e gli ordigni sganciati in quantità inimmaginabile finirono lungo tutto il percorso della linea ferroviaria e le aree adiacenti. Diversi di questi, vuoi per difetti intrinsechi, vuoi per caratteristiche del terreno di caduta, rimasero inesplosi.

A distanza di decenni tornano alla luce, costringendo a delicate operazioni di disinnesco. Il nuovo rinvenimento richiederà adesso una nuova programmazione, e non è escluso che i due ordigni vengano fatti brillare contemporaneamente come già accaduto lo scorso luglio.

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