Sudmilano, l’allarme: «Il lockdown genera violenza»

In aumento le richieste di aiuto di donne e bambini «ma anche gli adolescenti perdono il controllo»

«Con le famiglie costrette in casa a causa del lockdown, sono sempre più numerose le violenze tra le mura domestiche, da ottobre a oggi abbiamo ricevuto almeno una decina di richieste d’aiuto». Ieri mattina a lanciare l’allarme è stata la psicologa e psicoterapeuta di Melegnano Roberta Brivio, tra l’altro presidente della Sipem Sos Lombardia con sede proprio in città. «Al di là del gran numero di vittime, il Covid si è rivelato deleterio da molteplici punti di vista - sono le sue parole -. Mi riferisco in particolare al lockdown, che per diversi mesi ha costretto in casa intere famiglie: sono nati da qui i sempre più numerosi episodi di violenza domestica, di cui anche noi abbiamo avuto evidente sentore nell’ultimo periodo. Per quanto riguarda in particolare il territorio del Melegnanese, da ottobre abbiamo ricevuto almeno una decina di richieste d’aiuto da parte di donne, che hanno subito soprusi di vario tipo all’interno del nucleo familiare». Sempre in base a quanto dichiarato dalla psicologa di Melegnano, anche i bambini sono spesso vittime delle violenze tra le mura domestiche.

«Ne sono prova l’aumento delle chiamate al Telefono azzurro, come ha ribadito una collega che lavora nel settore - continua -: la conferma arriva dalle stesse donne che ci contattano, secondo le quali anche i figli finiscono nel mirino dei padri prepotenti».

L’altro grande filone di disagi causati dal coronavirus riguarda i giovani, soprattutto quelli tra i 14 e i 20 anni. «Dopo la progressiva ripresa della scuola e l’allentamento delle restrizioni con il passaggio della Lombardia in zona gialla, la situazione è finalmente destinata a migliorare, ma in questi mesi sono stati davvero tanti i problemi per i ragazzi del territorio, che hanno dovuto cambiare radicalmente i propri ritmi di vita - rimarca ancora la dottoressa Brivio -. Penso alla necessità di seguire le lezioni da casa, indossare la mascherina e rientrare nelle proprie abitazioni entro le 22, tutti comportamenti davanti ai quali ciascuno ha reagito in modo diverso e talvolta addirittura opposto. C’è chi per paura si è chiuso in casa e chi invece ha sfogato le proprie insicurezze trovando un nemico esterno: ne sono prova le risse avvenute nelle scorse settimane proprio a Melegnano, ma anche gli assembramenti senza mascherina e più in generale il crescente malessere».

Nasce da qui il nuovo appello lanciato ai genitori dei giovani, che sempre più spesso prendono contatto con la Sipem Sos Lombardia per chiedere preoccupati come comportarsi con i figli. “Il loro compito deve essere quello di capire in anticipo le situazioni di disagio - conclude Brivio -: solo così sarà possibile incanalarle verso comportamenti virtuosi, come l’impegno in associazioni di volontariato o a favore delle fasce deboli della popolazione».

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