Sudmilano, gravi danni per le nutrie

L’invasione delle nutrie rischia di distruggere il paesaggio locale. Rive che franano, cunicoli sotterranei che mettono a rischio le passeggiate, raccolti danneggia e poi l’emergenza sanitaria. Gli agricoltori sono sempre più preoccupati della presenza dei temibili palmipedi, che hanno lasciato forse un segno indelebile nelle campagne. Lungo il cavo Bolca che esce dalla Muzza all’altezza della casa dell’acqua a Paullo e prosegue per circa 700 metri fino alle paratie delle rogge Borra, Lanzana, Carangone, sono evidenti i danni provocati dalla costruzione delle tane dei castorini. «Le nutrie provocano parecchi danni alle strutture agricole, in particolare - spiegano dalle associazioni di agricoltori - per la loro propensione a scavare tane ramificate e profonde, e spesso non facilmente rilevabili, che rovinano le rive di canali e fossati creando pericolo per l’incolumità degli agricoltori che passano con il trattore lungo le sponde del campo rischiando, che il mezzo si ribalti a causa del cedimento del terreno». Il punto è che non si sa come comportarsi.

«Gli agricoltori non possono fare nulla - commenta Silvano Paterlini di Cittadinanza attiva - altrimenti rischiano di incorrere in sanzioni, ma ne pagano le conseguenze anche se stanno a guardare. Quando sarà il tempo dei raccolti, purtroppo bisognerà fare la conta dei danni». In Italia, la nutria è stata importata negli anni Trenta. A partire soprattutto dagli anni ‘60 ha colonizzato gli ambienti fluviali e le aree particolarmente ricche di corsi d’acqua e zone agricole, come la nostra zona.

Nonostante in America settentrionale e in Europa siano attivi programmi di controllo di tale specie, l’area in cui è presente la nutria e la sua densità numerica sono aumentati in diversi Paesi. L’Università di Pavia ha condotto uno studio a carattere nazionale sui danni all’agricoltura provocati dalla nutria nel quale si descrive una situazione critica per una specie che si è riprodotta in modo tale da avere un impatto negativo sul territorio e sulle colture.

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