Sono 750 all’anno i morti di tumore

In crescita le vittime

tra il 2006 e il 2009,

ultimo anno in cui i dati

sono disponibili; il 30 per cento muore a casa

Sono 687 le persone decedute per tumore nel Lodigiano nel 2006, 750 nel 2009. Circa un terzo di loro è assistito fino all’ultimo dalla rete di cure palliative.

I dati sono stati riportati sabato nella 12esima Giornata nazionale del Sollievo, a Mulazzano in sala consiliare. Un convegno organizzato con l’associazione Pallium alla presenza di molti medici e professionisti, di Claudio Pedrazzini consigliere regionale, Duccio Castellotti presidente della Fondazione Banco popolare, Alessandro Manfredi presidente provinciale Auser, Abele Guerini sindaco di Mulazzano e medico, molte associazioni tra cui l’Auser locale che ha ospitato l’evento.

«I malati oncologici sono i due terzi di tutti coloro che necessitano assistenza a domicilio - ha affermato Domenico Furiosi, responsabile deI percorso di ospedalizzazione domiciliare cure palliative dell’Azienda ospedaliera -. I loro bisogni non sono solo i farmaci. Alla domanda «Cosa desidera in questo momento per trovare sollievo?», in un’indagine nell’ospedale di Lodi i malati hanno espresso il desiderio della presenza di persone care, di sentire meno dolore, di ricevere informazioni chiare sulle cure. Una richiesta in linea con la situazione italiana».

«È importante intercettare i bisogni, così come la sinergia tra tutte le realtà coinvolte - ha detto Olivia Alboni, responsabile del Servizio cure domiciliari Asl -. La richiesta di assistenza domiciliare parte dal medico di famiglia, il centro assistenza domiciliare la prende in carico, un’équipe multidisciplinare va a domicilio per decodificare se esistano anche altri bisogni, nasce il progetto di cura, la famiglia sceglie l’ente erogatore».

E per una ancor maggiore integrazione, a breve nascerà il Dipartimento interaziendale funzionale di cure palliative, sancito dalla delibera regionale 4610/2012. Uno dei due capisaldi, insieme alla legge 38/2010. «Questa tutela il diritto del cittadino alle cure palliative, la dignità del malato, la libertà della persona - ha sottolineato Pietro Belloni, medico di medicina generale -. L’appello è all’autonomia, alla libertà del malato, le cui scelte vanno rispettate e con cui occorre condividere i percorsi di cura».

È stata poi illustrata la realtà dell’Hospice di Casalpusterlengo attraverso l’intervento del coordinatore, Carmelo Collemi.

E a dir poco commoventi sono state le testimonianze di Silvia Gorgni, oncologo palliativista dell’Ao di Lodi, e di Sabrina Bernazzani: la malattia del suo papà è stata supportata dall’associazione Pallium. Pallium è vicina alle famiglie dei malati con la presenza preziosa di volontari e l’hanno ribadito Giuseppe Fiorentino e la nuova presidente Giovanna Invernizzi. Estrema delicatezza e professionalità comunicate in tutti gli interventi di sabato, e il dottor Giuseppe Baietta, che li ha moderati, ha concluso: «Diciamo grazie ai familiari dei pazienti che continuano ad insegnarci la preziosità della vita».

Raffaella Bianchi

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