Si scalda il clima elettorale

Scritte ingiuriose e scarabocchi sui manifesti politici di Luca Zambon. Nelle ultime ore la tensione per il ballottaggio di Peschiera Borromeo è schizzata alle stelle e ha spinto qualche ignoto ad imbrattare gli spazi dedicati all’affissione elettorale di Luca Zambon, candidato sindaco per la grande coalizione della sinistra (Partito democratico, Nota con Enrica Colombo, Cambiamo Peschiera, Vivi Peschiera e Iniziativa Socialista). Sulle gigantografie posizionate nelle diverse frazioni peschieresi, in cui si chiede il voto per la volata finale dell’8 giugno, il volto del candidato che al primo turno aveva sfiorato il 49 per cento dei consensi è stato oscurato o scarabocchiato.

Con il medesimo modus operandi e con la stessa bomboletta spray di color marrone sono stati anche pasticciati tutti gli altri manifesti. Dal raid vandalico, andato in scena un paio di notti fa, praticamente non se n’è salvato nessuno.

E qualcuno ha puntato il dito contro il candidato del centrodestra Antonio Falletta, il cui nome campeggia su più d’uno dei cartelloni presi di mira. A smentire subito le “voci di paese” è stato lo stesso Antonio Falletta, che ha dichiarato: «Io sono per le regole e la correttezza, sempre. Gli atti vandalici sono un segno gravissimo. Prendo le distanze da gesti incivili, chiunque sia stato a commetterli. Credo però - continua il primo cittadino uscente - che sia ancora più grave fare una campagna elettorale all’insegna della strumentalizzazione. L’ultima boutade di Zambon, su fantomatici attacchi ai suoi manifesti, con tanto di manifestazione organizzata in anticipo, è il segno di una mancanza di regole e di rispetto per l’avversario. Al primo turno qualcuno ha strappato e danneggiato i miei manifesti e non ho mai pensato di strumentalizzare l’accaduto. Evidentemente la politica urlata fa più notizia!». La squadra del centrosinistra in effetti, per esorcizzare l’accaduto, si è fatta immortalare davanti a un “manifesto danneggiato per inciviltà”. Ma non è stato nulla di programmato: «Non si è trattato di una manifestazione organizzata ma più semplicemente della biciclettata del 2 giugno - spiega Luca Zambon -. Io so che queste cose accadono, ma personalmente non ho bisogno di qualche cartellone imbrattato per fare campagna elettorale. E poi, se non è stato Falletta e non sono stati i “suoi”, che mi aiuti a capire chi è stato».

E mentre i due candidati alla poltrona di sindaco non se le mandano a dire, a far da paciere ci penserà il decreto solenne delle urne, tra poco più di una manciata di giorni.

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