Sempre in pista con l’Italia: è Daniel il fotografo degli azzurri

Da una postazione riservata agli addetti ai lavori, quando scendono in campo gli azzurri impegnati agli Europei di calcio in Francia c’è un sandonatese, che non perde mai di vista i nostri giocatori in campo. Si tratta del fotografo dell’Ansa Daniel Dal Zennaro, il quale muovendosi di stadio in stadio segue da anni la Nazionale di calcio, e che quindi ieri si trovava già a Tolosa, dove erano in corso gli allenamenti in vista della partita di oggi dell’Italia contro la Svezia. Ciascuno nel proprio ruolo, come i calciatori che devono tenere alto il tricolore, Daniel, che ha alle spalle tre Mondiali vissuti in diretta, si stava preparando per cogliere i momenti più importanti della sfida che incollerà gli italiani davanti al televisore. «Nel corso degli allenamenti – spiega -, abbiamo a disposizione una decina di minuti, in cui vediamo il campo in lontananza, quindi per il momento non ci sono stati aneddoti particolari, mentre ho assistito agli scontri di Marsiglia, che per me, che solitamente seguo il calcio, sul piano professionale sono stati un’esperienza particolare, indubbiamente molto forte, in cui ho dovuto anche guardarmi alle spalle e cercare di uscirne incolume: gli hooligans russi erano molto allenati e ben organizzati, ho visto molta violenza, tra bottiglie che cadevano, rumori, e scene che se vissute sul posto sono ben più impressionanti di come si possa immaginare guardando un video». La sua base per il Campionato europeo è a Montpellier, da lì si sposta per seguire partite e allenamenti. E se la Nazionale oggi si farà valere, anche il viaggio di Daniel proseguirà, come avviene ormai da tanti anni, in cui ha girato il mondo per essere sempre dov’erano gli azzurri. Risale ai Mondiali del 2006 il siparietto tra Lippi e il fotografo dell’Ansa che con la sua folta capigliatura copriva gli altri colleghi. Di fronte alla richiesta di spostarsi, lui aveva promesso al ct che in caso di vittoria degli azzurri si sarebbe tagliato i capelli e a quel punto Lippi si era detto pronto a fare altrettanto. Eppure, nonostante lui sia stato negli stadi del mondo dove tantissimi italiani avrebbero voluto essere, spiega che nel corso delle partite, trattandosi di lavoro, non riesce a provare le stesse emozioni del pubblico che prende posto allo stadio. «Per me è una professione – racconta -, che mi piace molto innanzitutto perché mi dà l’opportunità di viaggiare, ma certo quando è il momento della partita devo essere concentrato, sempre pronto a far partire lo scatto, perché a volte è questione davvero di un attimo, quindi non mi posso mai distrarre». Le sue foto del resto sono quelle che fanno rivivere ai tifosi le emozioni dei momenti catturati da una posizione privilegiata, da cui non sfugge nulla.

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