SAN ZENONE «Sentiamo Ilaria ancora fra noi grazie alle poesie trovate nel suo pc»

Maestra all’asilo di Riozzo, morì nel 2012 in un tragico incidente sulla via Emilia

«A quasi un decennio dalla morte a soli 25 anni, proprio in questi giorni abbiamo ritrovato le sue poesie, attraverso le quali possiamo sentire la nostra Ilaria ancora tra noi». Tra aneddoti e commozione, mamma Melania ricorda così la figlia Ilaria Capoani, la giovane di San Zenone morta il 4 ottobre 2012 in un drammatico incidente stradale sulla via Emilia a Sordio, a causa del quale perse la vita anche un 41enne tassista di Cesano Boscone. «In parte già note alla sua docente universitaria, è stata proprio lei a segnalarci la presenza delle poesie, che in questi giorni abbiamo recuperato dal computer di Ilaria - afferma mamma Melania -: io non ho avuto la forza di leggerli tutti, ma gli scritti ne tratteggiano il profilo molto meglio di tante parole. A partire dal rapporto speciale sempre coltivato con il nonno materno Santino che, provato dalla tragica scomparsa della nipote a cui era tanto legato, morì a pochi mesi di distanza. Ma dalle poesie scoperte in questi giorni emergono tanti altri particolari del suo carattere, come pure le paure e le speranze spezzate dal drammatico incidente dell’ottobre 2012».

Dopo aver sempre vissuto con la famiglia a San Zenone, negli ultimi mesi della sua vita Ilaria ha abitato con un’amica a Melegnano in via Dezza nel cuore del quartiere Borgo: lavorando per la cooperativa “Il Melograno”, da un paio d’anni era impegnata come educatrice dei bimbi nell’asilo parrocchiale di Riozzo. Con la nonna materna Margherita Gandini molto popolare nella città sul Lambro, dove è stata prima consigliere comunale e quindi presidente dell’Anpi, sono state tre le comunità a piangerne la scomparsa avvenuta in circostanze tanto improvvise quanto tragiche. «La nostra Ilaria era sempre in movimento, voleva vivere esperienze ogni volta diverse, quasi avesse intuito che la sua sarebbe stata una vita breve - continua la mamma ricordando la figlia -: oltre all’amore per la poesia e la pittura, che aveva ereditato proprio da nonno Santino, suonava il pianoforte e aveva seguito corsi di danza. Dopo la laurea in psicologia a Parma, stava frequentando un master che avrebbe concluso alla fine di quel terribile ottobre 2012: rigorosa con se stessa ma anche sensibile e generosa, quando una mamma le aveva parlato di un luminare americano che poteva guarire il bimbo malato di mutismo selettivo, non aveva esitato ad accompagnarla a Torino per seguirne la conferenza e conoscere così meglio il problema del figlioletto. Costantemente alla ricerca di qualcosa di particolare e originale, quando arrivava il suo compleanno e le chiedevo cosa desiderasse, era sempre quella la sua risposta: “Puoi spendere anche un euro, basta che non sia nulla di banale”.

Era tutto questo e molto altro ancora Ilaria, che proprio attraverso le sue poesie potremo nuovamente sentire accanto a noi - conclude commossa mamma Melania -: è nato così il possibile progetto di raccoglierle in una libretto da donare ai tanti amici, che ci sono sempre stati vicini in questi dieci anni di profondo dolore».

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