SAN ZENONE Escrementi umani sui sedili del treno dei pendolari

La vicenda viene raccontata da una donna che viaggia quotidianamente per motivi di lavoro sui convogli di Trenord

Una brutta sorpresa, quella che si è trovata di fronte L. A., una residente di San Zenone che lavora a Milano e utilizza i convogli di Trenord per raggiungere l’ufficio e per tornare a casa finito l’orario giornaliero. Mercoledì si trovava a bordo del treno suburbano S1 in partenza da Saronno alle 15.38 quando si è imbattuta in una situazione a dir poco spiacevole. «Con grande imbarazzo mi sono imbattuta in escrementi umani all’interno di un vagone - racconta incredula -. Ho avvisato telefonicamente il comitato pendolari del Sudmilano e la polizia ferroviaria, ma non ho potuto informare il capotreno o un controllore in quanto, per tutta la durata del viaggio, non ho incrociato personale viaggiante di Trenord. Io pago 77 euro al mese di abbonamento - conclude la donna – e devo assistere a scempi del genere. Mi sembra una grande scorrettezza».

Non è una novità che a bordo dei convogli che fanno la spola tra Lodi e Milano si possano verificare situazioni o incontri spiacevoli. La tratta è infatti utilizzata spesso da persone che vivono forti disagi a causa della tossicodipendenza. «Durante uno dei miei viaggi da pendolare - dice un altro pendolare - mi è capitato di vedere un giovane che, incurante dei passeggeri, si è messo a cercare qualcosa sotto determinati sedili. Ho avuto la netta sensazione che sapesse dove cercare la sostanza stupefacente, quasi che il treno fosse uno strumento adatto allo scambio».

Situazioni di disagio e di emarginazione che meritano attenzione dagli organismi preposti, certo, ma i pendolari rivendicano il diritto, a fronte del pagamento dell’abbonamento mensile, di viaggiare sicuri e di restare seduti in luoghi dignitosi. Trovarsi escrementi umani sul sedile, non è certo una bella sensazione.

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