San Zenone accoglie altri 5 profughi

Sono giovani della Costa d’Avorio fuggiti dalla guerra in Libia

San Zenone accoglie altri cinque profughi in fuga dalla Libia: ora sono 40 quelli ospitati nel Sudmilano. Nella giornata di domenica, infatti, cinque giovani della Costa d’Avorio sono arrivati all’hotel Ambra sulla via Emilia, che porta a 40 il totale dei profughi attualmente ospitati nel comune di San Zenone. Oltre a quelli arrivati l’altro giorno ce ne sono altri 35 giunti in due diverse tornate un paio di settimane fa, sono invece ripartiti i 30 profughi arrivati all’inizio di maggio. A differenza di altre amministrazioni del territorio, sin da subito il comune di San Zenone ha garantito la massima disponibilità ad ospitare i profughi in fuga dalla Libia. E anche stavolta il sindaco Sergio Fedeli, che l’altro giorno è stato tra i primi ad accogliere gli africani, non si è certo tirato indietro. «Non abbiamo alcun tipo di problema ad ospitare questi ragazzi, che di certo non hanno avuto una vita semplice - ha affermato il primo cittadino di San Zenone -. Una volta da noi, del resto, non hanno mai creato alcun tipo di problema. Un grazie particolare va ai gestori dell’hotel Ambra, che hanno anch’essi sempre assicurato la massima disponibilità». Arrivati domenica pomeriggio con la Protezione civile, che ha organizzato il viaggio nel Sudmilano, ieri i cinque ragazzi africani hanno preso contatto con la nuova realtà. Della loro presenza sono stati ovviamente preavvertiti i carabinieri di Melegnano, che hanno provveduto alle identificazioni di rito, mentre nel pomeriggio i giovani sono stati sottoposti ad una serie di visite mediche. «Qualche tempo fa alcuni di loro, appena arrivati a San Zenone, avevano accusato una serie di acciacchi, che erano stati causati dal lungo viaggio in mare affrontato per arrivare in Italia - ha affermato ancora Fedeli -. Abbiamo quindi deciso di sottoporli ad accertamenti ancor più approfonditi». La storia dei ragazzi della Costa d’Avorio è simile a quella dei tanti altri arrivati nel Sudmilano in fuga dalla Libia. «E pensare che avevamo lasciato la nostra terra proprio perchè c’era la guerra - hanno raccontato velocemente alcuni di loro -. A Tripoli avremmo lavorato un po’ in attesa di riabbracciare le nostre famiglie. Ma la guerra civile ha rovinato tutto». Ecco perchè nei giorni scorsi i giovani non avevano esitato ad affrontare un lungo viaggio in mare per raggiungere l’isola di Lampedusa. E da lì nel finesettimana sono stati infine trasferiti a San Zenone nel Sudmilano. Un viaggio inimmaginabile solo pochi mesi fa quando, lasciando le loro terre carichi di speranze, neppure si conoscevano. Oggi invece, uniti da un destino comune, i giovani del Congo e del Pakistan, della Costa d’Avorio e del Mali ospitati a San Zenone stanno diventando amici.

Stefano Cornalba

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