San Giuliano, ripetitore nel mirino

Un comitato di cittadini sul piede di guerra, in lotta nel nome della salute contro il potere economico del gigante della telefonia Vodafone e coloro che ne potrebbero essere sedotti. Così può essere riassunta la diatriba in corso a San Giuliano, nel territorio, a cavallo di via Repubblica e via De Nicola, che si dipana tra il Villaggio e la chiesa San Carlo Borromeo. I cittadini scesi in campo stanno dedicando il loro impegno per evitare che un ripetitore telefonico venga installato su uno dei condomini della zona, e possa così generare conseguenze dannose per la salute degli abitanti più prossimi. I volantini fatti circolare dal comitato hanno richiamato la cittadinanza a riunirsi nel tardo pomeriggio di oggi nel luogo in cui era in corso l’assemblea straordinaria indetta dagli abitanti del condominio La Croce (civico 8), durante la quale sarebbe stata discussa l’accettazione o meno dell’offerta fatta dalla compagnia telefonica.

Stefano Sportelli e Salvatore Cornacchio, promotori della mobilitazione, hanno spiegato: «La compagnia Vodafone ha proposto l’installazione del ripetitore ai condomini Virgilio, Garibaldina e La Croce. Tutte le assemblee hanno deliberato il loro rifiuto. Per quanto riguarda il condominio La Croce, però, è stata indetta una raccolta firme per convocare un’assemblea straordinaria in cui rivedere la decisione. Il canone offerto dalla compagnia è di 10.000 - 12.000 euro, con un contratto di 12 anni: si parla di più di 100.000 euro, in tempo di crisi non possono che fare gola». La quarantina di cittadini accorsi sul posto, armati di cartelli e indignazione, hanno manifestato nella speranza di influenzare le decisioni dell’assemblea, che rischia di vanificare i decisi «no» opposti dagli altri condomini interpellati: «Qui intorno, nel raggio di poche centinaia di metri dall’eventuale ripetitore - hanno illustrato ancora i promotori - ci sono un oratorio, una chiesa, una scuola elementare, una scuola dell’infanzia e una scuola media. La scelta su una simile questione di interesse pubblico non può essere delegata al singolo condominio: tutto il quartiere dovrebbe essere coinvolto nella decisione. Un singolo non può decidere della salute di tutti gli altri», aggiungendo che «per ora abbiamo deciso di protestare nel contesto di una mobilitazione di quartiere. Nel caso il condominio La Croce accettasse l’offerta, però, siamo pronti a muoverci per via istituzionale coinvolgendo le forze politiche».

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