San Giuliano, poche certezzesul ballottaggio per il comune

“Sos stampelle cercansi” per il ballottaggio del 29 maggio. E la settimana quasi conclusa smuove gli attesi segnali. Soprattutto a sinistra, dove Alessandro Lorenzano deve “pescare” in almeno tre gruppi mentre Maurizio Broccanello sa di aver di fronte il monolite leghista e non molto più. Dunque ieri almeno tre formazioni si sono espresse sulla questione. Irremovibili i fan di Grillo e il loro Movimento 5 stelle: «Non esiste il meno peggio fra destra e sinistra, nemmeno a San Giuliano - rifinisce i concetti già esternati Giorgio Salvo, il candidato locale che ha fatto boom alla prima tornata -, per cui diremo di non votare nessuno». Il Partito comunista dei lavoratori oscilla fra l’indicazione ad astenersi e, nel caso si decida di tornare ai seggi, l’invito «di votare contro la destra ». Infine il gruppo per Massimo Molteni (Sinistra, ecologia e libertà, Federazione della sinistra, “La città che sale”) ne parlerà stasera, venerdì 20 maggio in sala Previato, partendo dall’insegnamento della lezione-Pisapia. «Non appoggiamo nessuno, al di là e oltre il fatto che, a quanto pare, avremo un consigliere comunale chiunque vinca il 29 maggio - traccia dunque il quadro Giorgio Salvo, 6,23 per cento al primo turno -; condanniamo in blocco la vecchia politica perché dietro rinnovi apparenti come quello di Lorenzano, che ha qualche anno più di me, ci sono i soliti noti. Perderemmo solo tempo e faremmo perdere tempo a chi ci ha votati suggerendogli di scegliere la sinistra, dove ci si chiede come governeranno assieme l’ala estrema di Rifondazione con l’Unione di centro. Perderemmo tempo a dire di votare la destra dove cavalca in testa Berlusconi, quello che vuole privatizzare tutto. Se volete il cambiamento votate noi, e ringraziamo i sangiulianesi per averlo fatto». Ci si sposta quindi in area “sinistra non Pd”, e si incontrano formule meno dirette e più tradizionali. Stasera i tre gruppi che hanno appoggiato Molteni, portandolo al 12,7 per cento, invitano tutti a un’assemblea pubblica dalle 21 in sala Previato. Si parte da un assioma: il Pd da solo (o con vista sul centro, ndr) non ce la fa. «L’effetto straordinario delle primarie milanesi, con la vittoria di Giuliano Pisapia al primo turno delle amministrative, dimostra l’irresponsabilità di chi ha voluto a tutti i costi evitarle a San Giuliano Milanese. Oggi, alle soglie del secondo turno, non è vero che i dati siano chiari. Il risultato ambiguo conferma di fatto le divisioni della vigilia del voto. Vi sono segnali espliciti di sofferenza: l’aumento dell’astensione, il risultato del voto di protesta, l’emorragia di voti dei due principali partiti cittadini. Sono segnali che non vanno assolutamente sottovalutati e che trovano nella dispersione e confusione elettorale una parte di spiegazione ».

© RIPRODUZIONE RISERVATA