San Giuliano, palazzo resta senza gas

Un condominio all’esasperazione, dentro un circolo vizioso in cui da quattro anni a questa parte pagano sempre gli stessi, per coprire un buco che, invece di ridursi, man mano diventa voragine. D’altronde, alcuni inquilini sono insolventi, gli appartamenti all’asta non vanno venduti e i debiti si accumulano. L’ultima tegola è il taglio del gas, con l’autunno che non è poi così distante. La denuncia del “cortocircuito” amministrativo arriva da Lorenzo Amedoro, residente nel condominio di via Resistenza 24 in cui dal 2009 le cose vanno a precipizio. A causa delle ripercussioni della crisi economica, cinque famiglie su 24 non hanno più potuto pagare. Gli appartamenti sono stati pignorati e le spese di messa all’incanto son costretti a pagarle gli altri inquilini. Di compratori però, asta dopo asta, neanche l’ombra. In più, tuttora le case sono abitate da inquilini, anch’essi insolventi, prevalentemente stranieri, che avevano a loro volta affittato gli alloggi dai proprietari finiti in bancarotta. «In quattro anni abbiamo anticipato 65mila euro per coprire le spese - così Amedoro -. Siamo gente umile, tanti pensionati, non possiamo permettersi di continuare così».

A sommarsi ad un quadro tutt’altro che insolito, in un contesto di crisi in cui pignoramenti e sfratti sono all’ordine del giorno, c’è il fatto che da poco, al condominio, è stato tagliato il gas riscaldamento: «Abbiamo 30mila euro di debiti con Eas - prosegue Amedoro -. Non la paghiamo da tre anni, i soldi stanziati per il gas andavano per coprire le altre spese. Ora ce l’hanno tagliato, giustamente, anche loro devono pagare i dipendenti...». Come se non bastasse, «il mese scorso tre appartamenti sono stati infestati dai pidocchi, a causa di una condomina che raccoglieva merce abbandonata all’aperto e la portava in casa. Altri 800 euro spesi per la disinfestazione». Come spiega l’amministratore condominiale, Claudio Frizzi, il disagio deriva dall’«inefficienza del meccanismo: i proprietari insolventi hanno il pignoramento in essere, perciò le spese condominiali e quelle di messa all’asta ricadono sugli altri condomini. Nel contempo, le case all’asta non sono appetibili». Inoltre, gli inquilini non paganti non possono essere considerati occupanti, perché «la denuncia di occupazione la può fare solo il proprietario - così Frizzi -. Noi da tempo abbiamo fatto esposti a polizia, carabinieri e Comune, più di questo non possiamo fare». Sta di fatto che ora, come chiarisce Amedoro, «dopo quattro anni così, le famiglie sono all’esasperazione». Oltre al debito con Eas ci sono 7mila euro di arretrato con l’impresa di pulizie.

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