San Giuliano, novità in giunta

Lorenzano coinvolgerà le parti sociali per disegnare un esecutivo rinnovato e dal passo spedito: «Ora bisogna passare dalla fase della protesta a quella della proposta»

San Giuliano cambia passo. Novità in vista per la seconda metà del mandato Lorenzano: nuova composizione di giunta e tabella degli impegni saranno, a partire da settimana prossima, i cardini dell’attività amministrativa. Un giro di vite che sarà realizzato, promette il sindaco, attraverso il coinvolgimento delle parti sociali. «Bisogna passare dalla fase della protesta a quella della proposta»: in un incontro coi giornalisti convocato appositamente, il sindaco ha ieri annunciato le linee guida che orienteranno la futura azione di governo.

«Questa città finora ha fatto i compiti a casa e li ha fatti bene. Abbiamo fatto tanti sacrifici. La parte del rigore è finita, ora passiamo alla crescita, ai fatti concreti». La dichiarazione d’intenti inaugura insomma una stagione in cui una serie di cose, nel modo di governare la città, prenderanno una nuova piega. In primis, come già annunciato, l’assetto della giunta sarà modificato. Le consultazioni, ha affermato Lorenzano, inizieranno proprio questa mattina e «coinvolgeranno tutte le forze politiche, comprese quelle di minoranza, le associazioni, i comitati, le rappresentanze sindacali e il mondo della scuola». Le scelte insomma «non saranno fatte nelle segrete stanze». Settimana prossima il nuovo assetto dovrebbe esser pronto. Le voci che si rincorrono parlano di un cambio alla poltrona di vicesindaco.

Nessuna ipotesi è trapelata, invece, per quanto riguarda il successore di Eliana Cardella ai servizi sociali. La principale novità annunciata ieri coinvolge però l’aspetto della comunicazione: «Verranno calendarizzati tutti gli impegni che l’amministrazione si prenderà, e inseriti in una tabella pubblica. Saranno impegni precisi e totalmente rendicontabili». Nel redigere la lista delle cose da fare, inoltre, «tutti saranno chiamati a fare proposte. È finita l’epoca del “tanto non ci ascoltano”». Questo il senso dello slogan “cambiamo passo”. Ovvero, la promessa di allargare la partecipazione alle scelte di governo: «Quello che si otterrà sarà merito di una comunità che si alzerà e inizierà a camminare». Un netto giro di vite in cui fa capolino, in parte, una componente di autocritica: «Ritengo che non tutte le ciambelle, finora, siano uscite col buco. Qualcosa non ha quadrato. D’altro canto, questo è il momento giusto per cambiare: abbiamo degli indicatori che ci dicono che la città si sta riprendendo».

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