San Giuliano, «i Re Magi arriveranno con la mascherina»

I presepisti di San Giuliano Martire non rinunciano a un richiamo all’attualità

Non c’è pandemia che tenga, sul presepe non si scherza. Nonostante l’annata nera e le difficoltà di questo 2020, l’allestimento della Betlemme sangiulianese, nella prepositurale di piazza della Vittoria, è stato completato. Come accade da oltre quattro lustri a questa parte (siamo al 22esimo anno), il gruppo degli Amici del presepe ha lavorato alacremente da metà novembre per rimettere in piedi l’allestimento all’ingresso della chiesa. Allestimento che non potrà non recare i segni di quanto accaduto negli ultimi mesi: «I Re magi arriveranno con la mascherina». L’inclusività è un’altra cifra essenziale: non vi figura soltanto la classica sinagoga, ma addirittura una moschea. E non si tratta di un erroneo anacronismo, ma di una precisa volontà «di far sentire tutti coinvolti, senza esclusioni», spiegano gli artefici del progetto, portato avanti da Lorenzo Zuccotti, Giuseppe Bellomi e Antonio Chiappa. Che, confessano, nei mesi scorsi sono stati a lungo in dubbio se mettersi in gioco ancora, come ogni anno. Alla fine ha prevalso la voglia di regalare alla città, ancora una volta, qualche momento di raccolto stupore di fronte a un manufatto ricco d’inventiva, le cui origini risalgono alla dedizione del compianto Luigi Bellomi, scomparso due anni fa.

Il risultato, ultimato nei giorni scorsi dopo tre settimane di lavoro e pronto per essere svelato alla comunità alla Messa serale di questo sabato, è un presepe leggermente ridotto nelle dimensioni, ma immutato nella sostanza. I personaggi sono frutto di anni di acquisti e di ricerca (molti provengono dallo shop del museo del presepio di Dalmine). Edifici e terreno sono realizzati rigorosamente con materiali di recupero: «Cassette della frutta, carta, cartone, legno, imballaggi, tutto riciclato e fatto a mano», spiegano. Le animazioni sono il frutto di un ben studiato dedalo di fili elettrici, che garantiscono luce all’insieme e movimento a una serie di lavoranti, dal falegname al ciabattino, dalla lavandaia all’ortolano. Una trentina i personaggi sulla scena, altrettanti, mal contati, i cavi che danno vita alla Betlemme di san Giuliano martire. Da tradizione, non mancano mai i richiami all’attualità. Qualche anno fa gli Amici del presepe misero nel diorama una mini cassetta del pronto soccorso, adducendo la motivazione che «ormai è obbligatoria».

E quest’anno, come non lasciarsi tentare dal pensiero di inserire un riferimento al Coronavirus, non foss’altro che per esorcizzare, con le armi dell’ironia, l’ombra della pandemia? «Per i personaggi abbiamo previsto un certo distanziamento, ma siamo tranquilli - scherzano -. I Re magi, invece, vengono da lontano: per loro la mascherina sarà obbligatoria».

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