SAN GIULIANO Fanno razzia di prodotti per l’infanzia nel centro Grancasa, fermate due 25 anni in auto con un neonato

Le donne provenienti da un campo nomadi bloccate dai vigili, a bordo della vettura trovata la refurtiva

Emiliano Cuti

Fermano un’auto sospetta e scoprono, all’interno del baule, merce appena rubata in un centro commerciale. A bordo due donne con bimbo appena nato, che ieri sono state denunciate per furto in concorso dalla polizia locale di San Giuliano. Gli agenti hanno anche provveduto a riconsegnare la refurtiva (articoli per l’infanzia da centinaia di euro) ai legittimi proprietari. Da tempo l’auto, che proveniva dal campo nomadi di via Bonfadini a Milano, era sotto controllo. E, all’ennesimo transito in via Tolstoj, la pattuglia in servizio ha immediatamente provveduto a seguirla per poi invitare l’automobilista alla guida ad accostare per svolgere gli accertamenti di rito. Oltre alla guidatrice, in auto c’erano una passeggera e un neonato. Nessuna delle due era intestataria del mezzo, probabilmente riconducibile a prestanome (le verifiche sono tuttora in corso). Sulla scorta di queste informazioni, gli agenti hanno deciso di svolgere la perquisizione del veicolo.

Un’intuizione che si è rivelata corretta, perché aprendo il bagagliaio della macchina hanno trovato vari prodotti per l’infanzia: tutti articoli nuovi, confezionati ed etichettati. Peccato che nessuna delle due donne possedesse gli scontrini d’acquisto della merce del valore di centinaia di euro. Dalle verifiche svolte in tempi da record da parte degli investigatori, è stato appurato che le confezioni provenivano dal centro commerciale Grancasa. Contattati i responsabili, è emerso che la merce non era stata regolarmente acquistata, ma invece era stata appena rubata. E a rubarla erano state proprio le due donne, immortalate nel centro commerciale con il passeggino (dove era stata inizialmente nascosta la refurtiva). A quel punto le due 25enne residenti a Milano sono state denunciate per furto in concorso. A “salvarle” dall’arresto è stata proprio la presenza del neonato per il quale avrebbero tentato di scappare con la refurtiva. Una giustificazione che le ha evitato il provvedimento più pesante, ma non le ha lasciate comunque impunite.

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