SAN DONATO Scatta il sequestro del cantiere dopo la tragedia del 48enne

Sbarrata con dei new jersey la rampa stradale che conduce a Poasco

La rampa di collegamento alla strada per Poasco è finalmente inaccessibile. Dopo l’incidente mortale che lunedì è costato la vita al 48enne Gianni Tiberi, è stata posizionata una barriera in new jersey che impedisce il passaggio a mezzi non autorizzati. È l’inevitabile conseguenza del sequestro disposto dalla Procura di Milano su richiesta dei carabinieri di San Donato. Gli investigatori, infatti, vogliono vederci chiaro sulla dinamica dell’incidente e valutare eventuali responsabilità nella gestione della sicurezza della strada. Se è vero che la vittima ha percorso un’area interdetta alla circolazione, è anche vero che è riuscito facilmente ad accedervi con il suo scooter Sym. A chiudere il cantiere c’era solo una rete che era stata posizionata lateralmente, facilmente eludibile da motociclisti e automobilisti intenzionati a tagliare la coda sul raccordo della tangenziale. E così aveva fatto lunedì, come altre volte, lo stesso Tiberi, che però non immaginava che all’interno dell’area di cantiere erano stati tirati dei cavi per agganciare le barriere mobili ed evitare che volassero col vento.

Una trappola mortale per il centauro che è stato scaraventato a terra, colpito al collo da uno dei fili tesi. Accanto a lui, in un lago di sangue, il sacchetto con il pranzo che si era preparato per recarsi al lavoro in un’azienda tessile di San Giuliano. La scena dell’incidente, scandagliata dai carabinieri dell’Arma, ha evidenziato che quei cavi erano ad altezza d’uomo e quindi pericolosissimi, tanto da risultare fatali a Gianni Tiberi. A seguito di tali circostanze, proprio per consentire ulteriori approfondimenti d’indagine, il cantiere è stato posto sotto sequestro. Al momento non ci sono indagati, ma i carabinieri hanno voluto ascoltare il comune (proprietario della strada) e la società Aur, incaricata dall’ente delle opere di messa in sicurezza del tratto in questione, in attesa che si svolga sul corpo della vittima dell’incidente l’esame autoptico. Le attività di indagine svolte sul campo dalla compagnia di San Donato guidata dal capitano Luca Ciravegna, sono coordinate dalla Procura di Milano.

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