SAN DONATO Paura per i possibili tagli di personale in casa Saipem

Conti in affanno, la Rappresentanza sindacale chiede l’intervento di Eni

La Rsu aziendale e i lavoratori di Saipem sono pronti a salire sulle barricate per dire no alla temuta ipotesi che vengano varate alcune strategie per l’immediato futuro che prevedano degli scossoni sui posti di lavoro.

«All’interno del coordinamento sindacale e sui tavoli di trattativa - afferma la Rappresentanza sindacale unitaria in una nota diramata nella giornata di ieri - dichiariamo di non accettare alcun piano di risanamento che passi attraverso il sacrificio di posti di lavoro, di spacchettamenti e di cessioni».

I rappresentanti del colosso che a San Donato conta circa 3mila impiegati, con l’occasione parlano di «fortissima preoccupazione a seguito del comunicato di profit warning ( avviso di profitto , ndr) annunciato lunedì 31 dicembre dal consiglio di amministrazione Saipem». Entrando nel merito proseguono ricordando: «È stata presentata una previsione del bilancio consuntivo dell’esercizio del 2021 pesantemente in perdita: la cosa più grave è che sono state completamente disattese le previsioni che solo qualche mese fa il Cda aveva approvato e annunciato ai mercati». Facendo cenno ad un «prevedibile terremoto» nei mercati, la Rsu a questo punto sollecita «un consolidamento da parte di Eni, che attualmente è l’unica realtà industriale in grado di affrontare e risolvere la situazione».

Di fronte infatti a questo quadro, i sindacati chiedo in coro «un intervento immediato di Eni e della Cassa depositi e prestiti al fine di presentare il 16 marzo un piano industriale che includa Saipem all’interno di un perimetro di gruppo, per un duraturo vero e sano rilancio della nostra realtà»

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