San Donato, l’ex paziente che ha ucciso il dottor Falcetto è «capace di intendere e volere»

La perizia del Gip apre la strada del carcere per il 62enne di Rozzano

Il 62enne di Rozzano Benedetto Bifronte, in custodia cautelare da metà dicembre con l’accusa di aver ucciso con una picconata alla testa il medico del Pronto soccorso di San Donato Milanese Giorgio Falcetto, 76 anni, biellese, è capace di intendere e di volere e di stare in giudizio. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica disposta dal gip di Milano. L’incidente probatorio alla presenza del difensore Stefano Gerunda si è tenuta nelle scorse ore e gli atti sono quindi ritornati alla Procura ambrosiana, che al momento non appare intenzionata a contestare anche l’aggravante della premeditazione. Secondo la difesa si è trattato di un omicidio d’impeto: l’indagato, lavorando come muratore, portava con sé il piccone in automobile, ed era stato curato nel 2021 dal dottor Falcetto con un farmaco iniettato attraverso una flebo. Da quel giorno, ha raccontato Bifronte agli inquirenti, continuava a soffrire di diversi e fastidiosi sintomi, e per questo sembra avesse già litigato con il medico. La mattina dell'omicidio, il 13 dicembre scorso, l’indagato aveva dapprima urtato durante una manovra l’auto che era stata lasciata in sosta dal dottore durante il turno e quando il medico era uscito dal Pronto soccorso per chiedere conto dell’accaduto era scaturita la discussione mortale.

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