SAN DONATO «Dopo la tragedia di Andrea Deni il cavalcavia di Poasco è ancora un pericolo»

Il coordinatore locale di Fratelli d’Italia Guido Massera presenta un esposto al prefetto per la sistemazione dello svincolo dove aveva trovato la morte il 48enne di Lodi Vecchio

«A distanza di oltre di 5 mesi dal tragico incidente avvenuto lungo il cavalcavia per Poasco, il Comune di San Donato non ha ancora provveduto alla messa in sicurezza di quel pericoloso tratto stradale».

Il coordinatore locale di Fratelli d’Italia Guido Massera, con un esposto, nei giorni scorsi ha chiesto l’intervento del prefetto affinché l’amministrazione di Andrea Checchi dia seguito al consolidamento della barriera stradale. Un’opera, sottolinea, che è necessaria al fine di riaprire lo svincolo dell’ex tangenzialina, che è ancora sbarrato, per i conducenti provenenti da Milano. I riflettori tornano così ad accendersi sul terribile schianto, avvenuto 12 maggio scorso, in cui ha perso la vita il 48enne di Lodi Vecchio Andrea Deni dopo essere precipitato a bordo della propria auto sui binari dell’Alta velocità.

A distanza di tempo, di fronte agli ancora attesi investimenti, il promotore della segnalazione ufficiale mette in evidenza nero su bianco “l’impossibilità dei mezzi di soccorso provenienti da Milano di raggiungere rapidamente la frazione di Poasco in quanto lo svincolo è ancora chiuso”. E con l’occasione lamenta anche “il cattivo stato di manutenzione delle rampe di accesso”, oltre “al pessimo stato della segnaletica a cui si aggiunge la mancanza di illuminazione in prossimità delle indicazioni di cantiere”.

Altro tema su cui Massera pone l’accento riguarda “l’assenza delle protezioni a centro strada per impedire agli automobilisti di effettuare delle svolte vietate”. Dal fronte del Comune, l’assessore ai lavori pubblici Andrea Battocchio dichiara: «Come amministrazione comunale abbiamo previsto un progetto da 800mila euro per la messa in sicurezza del cavalcavia lungo la strada per Poasco, ma anche di quello di via Parri, dove saranno installate delle barriere più robuste. Ma si tratta di opere che verranno realizzate nel 2022 - prosegue - in quanto sono necessari dei lunghi iter burocratici, tenendo conto che servono i pareri dei diversi enti coinvolti».

L’assessore infine ricorda che “se venisse aperto lo svincolo prima dell’esecuzione dei lavori, nel caso in cui dei conducenti entrassero a velocità sostenuta, correrebbero il potenziale rischio di incorrere in dei gravi incidenti come quello che si è verificato».

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