San Donato, la Camusso alla Metro

I lavoratori sono preoccupati per la situazione economica e per le norme in materia di pensioni, vissute come «un’ingiustizia». Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha sintetizzato, al termine dell’assemblea dei dipendenti della Metro Cash and Carry di San Donato Milanese, azienda della grande distribuzione, le preoccupazioni espresse dai lavoratori durante la riunione, svoltasi ieri mattina.

L’assemblea non era aperta alla stampa. Il magazzino Metro di San Donato Milanese ha 120 dipendenti. Il gruppo di Duesseldorf (Nord Reno-Westfalia, in Germania) attivo nel cash and carry (vendita di prodotti, alimentari e non, a utilizzatori professionali in possesso di partita Iva) in Italia conta 48 magazzini in 16 regioni e impiega circa 5.000 persone. In Italia Metro opera dal 1972, anno in cui venne aperto il magazzino di Cinisello Balsamo, nell’hinterland nord milanese. «Questa - ha spiegato la Camusso - è un’azienda della grande distribuzione, che come tante altre si è misurata in questo periodo con il tema della riduzione dei consumi. È un’azienda con cui abbiamo fatto accordi che hanno determinato soluzioni positive, sia sul terreno delle domeniche sia su quello del governo dei processi di ristrutturazione».

«Le preoccupazioni che si levano nell’assemblea sono due - ha continuato il segretario generale della Cgil - da un lato la situazione, la mancanza di lavoro, la prospettiva per i propri figli, la necessità di una politica per il lavoro. L’altro tema fondamentale é l’ingiustizia che deriva dalle legge sulle pensioni, che viene vista come una contrapposizione rispetto al lavoro dei giovani, oltre che come un non riconoscimento della fatica del lavoro e della necessità di poter andare in pensione, a un certo punto».

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