San Donato al ballottaggio, Checchi e Mannucci guardano agli astenuti

Frastornato, stanchissimo ma «strafelice ed estremamente grato»: è la prima reazione di Andrea Checchi, sindaco uscente che affronterà il ballottaggio, tra 15 giorni, forte di una conferma “a valanga” da parte dei cittadini che ha governato negli ultimi anni. Con un’ombra, però, che è la prima cosa che segnala a chi chiede di commentare la lunga notte appena vissuta. «È doveroso ringraziare chi ha lavorato con me fino ad ora – dice – perché questo è il risultato di un grande lavoro di squadra, ma non posso non segnalare, e affrontare, quello che è un grande elemento di preoccupazione, il netto calo dell’affluenza al voto».

E se Checchi affila le armi, non è da meno l’avversario che ha una sua ricetta: «Il ballottaggio del 25 giugno? Lo vincerà chi riuscirà a portare alle urne quanti le hanno disertate domenica». Cesare Mannucci, candidato di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, presenta la sua “carta vincente” da giocare nella sfida frontale con il sindaco uscente Andrea Checchi.

I risultati delle urne hanno portato Andrea Checchi vicinissimo a superare il 50% , con il “rischio” di scongiurare il ballottaggio. Checchi si è invece fermato ad un passo dal traguardo che lo avrebbe riconfermato al primo turno, raccogliendo 6.467 voti, pari al 48,94% e confermando il risultato di cinque anni fa, quando i candidati a sindaco erano otto e al paladino del centrosinistra andarono 6.512 preferenze.

Il candidato di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia ha conquistato 557 voti più dell’avversaria Falbo, arrivando a sfiorare il 20% delle preferenze (19,59 il dato finale, con 2.589 voti assegnati) e conquistando così il secondo posto per il ballottaggio del 25 giugno. Quando, con ogni probabilità, saranno decisivi proprio i 2.032 voti andati a Gina Falbo.

Staccati, con percentuali a cifra singola, gli altri tre candidati, Marco Menichetti (6,35%), Nicola Forenza (4,05%) e Desirée Giuliano (5,67%), la candidata del Movimento 5 Stelle che non ha saputo replicare l’exploit di cinque anni fa quando Alessandra Salamina raccolse quasi il 10% delle preferenze. Da segnalare anche il risultato del Partito democratico che a San Donato ha sfiorato il 40% (38,95%) dei voti, nettamente primo partito in città.

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