Rigoli, continua il giallo

Nuovo “giallo” nella straziante vicenda della scomparsa di Francesco Rigoli, lo studente di giurisprudenza di Sordio che prima di rivelare ai genitori, che lo credevano prossimo alla laurea, di essere “fuori corso” si era reso irreperibile nella notte di Halloween dello scorso anno, lasciando dietro di sé la Fiat Punto di famiglia in fiamme nelle campagne di Abbiategrasso.

Il 25enne, infatti, potrebbe essere stato immortalato da un fotografo del quotidiano locale “La Prealpina” in mezzo al pubblico che domenica sera seguiva Italia - Inghilterra su un maxischermo a Varese, in piazza Repubblica. Lunedì mattina il padre, che si trova assieme alla madre in vacanza a Mercallo, nel Varesotto, sfogliando il quotidiano ha fatto un salto sulla sedia e si è precipitato in redazione, e quindi nello studio fotografico: dopo aver ingrandito l’immagine, fino a sgranare il volto di quel ragazzo scuro seduto in prima fila, ha riconosciuto alcune particolarità del lobo dell’orecchio e del labbro inferiore. «È convinto che sia suo figlio», spiega il giornalista varesotto Nicola Antonello, che ha intervistato papà Silvano Rigoli.

E sulla pagina Facebook dedicata alle ricerche, una giovane di Varese che si firma Melissa Kap ha aggiunto ieri pomeriggio un ulteriore elemento: sostiene di aver visto Francesco Rigoli settimana scorsa all’Esselunga (ma non è chiaro di quale località del Varesotto) vestito con una maglietta bianca stampata, jeans corti e scarpe bianche tipo Nike. L’unico avvistamento certo, che aveva portato i carabinieri di Abbiategrasso a sospendere le ricerche, era arrivato il 16 febbraio dal quartier generale della Legione straniera ad Aubagne, in Francia, dove si erano recati sia papà Silvano sia una troupe di “Chi l’ha visto”: sembra che Francesco avesse provato ad arruolarsi, mostrando quindi i propri documenti. Da allora in poi, però, era proseguito il silenzio, con gli appelli accorati dei genitori caduti nel vuoto.

Proprio a Mercallo Francesco aveva trascorso alcuni periodi con i genitori e lì sembrava fosse diretto nelle ore in cui era scomparso. Inoltre, non si è ancora chiarito come avesse raggiunto altri mezzi di trasporto dopo aver abbandonato l’auto lontano chilometri dalle strade principali, c’è infatti il sospetto che qualcuno lo avesse aiutato. E, se davvero è nella zona di Varese, qualcuno probabilmente lo sta ospitando. È maggiorenne, può fare quello che vuole, ma basterebbe una telefonata per porre fine a mesi di angoscia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA