Reperti romani dal cantiere della Tem

Gli esperti stanno esaminando i laterizi

rinvenuti nei pressi

della Madonnina

per stabilirne una possibile datazione

(ore 17) «Abbiamo attuato tutte le procedure previste dalla normativa vigente in merito al ritrovamento di reperti antichi da catalogare nell’ambito della costruzione di grandi opere riconosciute di pubblica utilità» - ha dichiarato, nel pomeriggio, l’amministratore delegato di Tangenziale Esterna Spa Stefano Maullu in merito al rinvenimento di antichi laterizi nel cantiere Tem. Il ritrovamento è stato, infatti, tempestivamente comunicato alla Sovrintendenza, che, per quanto di sua competenza, ha disposto l’invio nel cantiere interessato di un’équipe di archeologi. «Garantisco fin d’ora - ha detto Maullu - che, qualora le indagini archeologiche dovessero giungere a certificare un valore storico dei resti venuti alla luce, Te si attiverebbe, in sintonia con il territorio, per consentire la musealizzazione dei reperti in giacimenti culturali adeguati».

(ore 9) A che epoca risalgono i “nuovi” laterizi rinvenuti nei pressi del cantiere Tem della Madonnina? Per la datazione certa occorrerà conoscere la risposta della soprintendenza della Regione Lombardia. Nel frattempo però gli esperti sono al lavoro nello scavo lungo la strada provinciale 159 Sordio-Bettola e dopo il ritrovamento di una strada romana, la scorsa settimana, stanno emergendo ora laterizi e altri reperti.

Se infatti i resti della strada romana erano stati rinvenuti nell’area che corrisponde al cantiere Tem nei pressi della frazione Cologno, sul lato destro della provinciale provenendo da Casalmaiocco, gli scavi oggi continuano sul lato sinistro della Sordio-Bettola, poco distante dalla zona industriale della Madonnina, sempre in territorio di Casalmaiocco. Ieri sul posto lavoravano otto esperti, tutte giovani donne che fanno capo alla soprintendenza dei beni archeologici della Regione Lombardia: con giubbetti di riconoscimento, secchielli rossi e strumenti appositi, esaminavano il terreno per far affiorare ciò che ancora custodisce.

Laterizi certamente, materiale di colore rossiccio, e sembra anche della ceramica da fuoco. Lo scavo inoltre è situato sul limite di un dosso geologico, e una prima ipotesi avanzata è quella di una zona di riempimento o di una bonifica. Occorre poi dire che questo sito, sul lato sinistro della provinciale, è costituito di due parti, e sarà ancora la soprintendenza a stabilire se e quali legami ci siano tra un settore e l’altro, e ancora tra i due settori con il tratto di strada romana che ora, dopo essere stato esaminato, è stato ricoperto.

Verosimilmente gli esperti continueranno il loro lavoro per le prossime due settimane. Intanto il 30 settembre Luigi Visigalli, ambientalista residente a Casalmaiocco, ha inviato una lettera al sindaco Pietro Segalini per chiedere se l’amministrazione comunale fosse informata dei ritrovamenti appresi attraverso l’articolo del «Cittadino» del 26 settembre; e se non sia possibile salvaguardare il sito e acquisire una parte dei materiali magari in un piccolo spazio museale ad hoc in paese.

Ricevuta ieri la lettera, il sindaco di Casalmaiocco ha risposto a caldo: «Da quando sono iniziati i lavori della tangenziale est esterna, i beni culturali sono sempre presenti sul posto e seguono passo passo. Come per gli altri comuni, anche per Casalmaiocco titolare della competenza è la soprintendenza dei beni archeologici della Regione Lombardia. Il Comune è a conoscenza, costantemente in contatto, teniamo sotto controllo la cosa, benvenga ciò che emerge, siamo i primi a volerlo tutelare - ribadisce Segalini -, ma la chiusura degli scavi non dipende dal sindaco, è la Soprintendenza che valuterà l’entità dei ritrovamenti».

«Abbiamo attuato tutte le procedure previste dalla normativa vigente in merito al ritrovamento di reperti antichi da catalogare...

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