Quattro casi di scabbia tra i banchi

Due bimbi si sono ammalati alle elementari di Riozzo e altrettanti alla materna, il parroco ha chiuso

la scuola anche se per l’Asl non era necessario

Due casi di scabbia alle elementari e due alla materna di Riozzo. Dall’inizio dell’anno, nell’Asl di Milano 2 già 11 persone si sono ammalate.

La patologia è in aumento. Se tra 2011 e 2012, infatti, la scabbia ha avuto un andamento lineare, passando da 54 a 51 casi, il boom si è avuto, invece, nel 2013, con ben 74 segnalazioni.

E in questi giorni la malattia è tornata, colpendo tra i banchi di scuola.

«Alla primaria Frisi - spiega per l’Asl la specialista Laura Speccher - abbiamo registrato due casi. Uno è sospetto, cioè senza certificato del medico, anche se l’abbiamo comunque trattato come scabbia e il secondo confermato anche dal pediatra. Stessa situazione alla scuola materna dove il secondo caso si è registrato proprio lunedì. Nessun bambino è ricoverato e la scabbia non è una malattia grave. È un acaro che si infila nella pelle, scava dei cunicoli e vi deposita le uova. È contagiosa, ma non è pericolosa. Si tratta, infatti, semplicemente, con una pomata, a livello locale. Il problema è che provoca prurito, le persone si grattano e quindi, con le mani sporche poi si passano la malattia».

«È assurdo che oggi ci siano ancora queste situazioni», lamenta un genitore. Il parroco di Riozzo don Antonello Martinenghi, responsabile della scuola parrocchiale, per precauzione ha voluto pulire tutta la scuola da cima a fondo. «L’Asl ha detto che non serviva chiudere la scuola - commenta -, ma quando ho contattato l’impresa di pulizia, mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni». Così il solerte sacerdote ha allertato i genitori che la scuola sarebbe rimasta chiusa ieri e oggi. È stato chiesto anche al Comune di allertare l’azienda di trasporti, visto che il pullman viene utilizzato dai bambini che si recano a scuola. «Sto facendo tutto per ragioni precauzionali - ammette il sacerdote -, per l’Asl non era necessario. Uno dei bambini coinvolti è risultato ammalato a gennaio, ma probabilmente era ammalato da ottobre, solo che la malattia pare non sia stata riconosciuta. Sabato è arrivata una seconda segnalazione di un bambino finito al pronto soccorso con la diagnosi di scabbia. Ho allertato di nuovo tutte le famiglie. Lunedì sono arrivati a scuola 15 bambini su 140. Ho chiesto all’Asl di venire a fare un controllo, ma mi hanno risposto che non serve, che la scabbia viene trattata come fosse morbillo o scarlattina. Hanno mandato, invece, del materiale informativo su come comportarsi. Abbiamo provveduto a diffonderlo tra le famiglie. Abbiamo messo all’aria, come indicato, tutti i vestiti e i lenzuolini dei bimbi. Abbiamo chiuso nei sacchi sigillati, invece, tutti i peluche e i giocattoli. L’impresa deve pulire e disinfettare tutto, dai lettini ai locali mensa. Giovedì, finalmente, riapriremo».

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