Sono educate, gentilissime, curate, e avvisano le proprie inconsapevoli vittime che sul dorso dei loro vestiti c’è una macchia, in realtà appena procurata dalle due stesse truffatrici con nonchalance con uno spray di panna o schiuma da barba, o con una passata di stucco o fango. «Signora, scusi, ha la schiena sporca». E il gioco è fatto. Si offrono di pulire la giacca, e quando la vittima accetta il borseggio è pressoché assicurato: mentre una delle due ragazze l’aiuta a togliere la macchia, l’altra infila le mani nelle tasche o nella borsetta della persona raggirata, per sfilarle il portafogli. Seguono sorrisi e ringraziamenti. Solo che qualcosa è andato storto venerdì, alla Galleria Borromea, dove due bulgare di 22 e 24 anni, senza fissa dimora, sono state individuate dagli addetti alla vigilanza e consegnate ai carabinieri dell’aliquota radiomobile di San Donato.
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