Poste ancora in tilt, non si fermano i disagi

(aggiornamento ore 19) Ci vuole decisamente più tempo del previsto per risolvere i problemi causati dal sistema informatico delle Poste, che ha paralizzato la gran parte degli uffici da mercoledì scorso. Poste italiane, come già nei giorni scorsi, si scusa con tutta la clientela per i gravi disagi e spiega che nel pomeriggio è stato avviato un aggiornamento dalla rete e che il blocco è in via di risoluzione. Oggi è stato ancora un giorno di passione in tutto il territorio, in molti casi gli uffici erano aperti, ma per veder arrivare il proprio turno ci voleva una buona dose di pazienza, dato che il funzionamento era a singhiozzo e sempre molto lento.

(aggiornamento ore 15) Come previsto anche questa mattina si sono ripresentati problemi e code in tutto il territorio, con uffici bloccati ed altri funzionanti a singhiozzo. La paralisi degli uffici questa mattina non si era ancora risolta e disagi sono stati registrati a Lodi, Codogno, Casale e Melegnano. In realtà - spiegano da Poste Italiane - questa mattina all’apertura gli sportelli erano funzionanti, ma in seguito si sono bloccati, per riprendere i servizi in seguito e con difficoltà.I disagi continuano da mercoledì scorso e non mancano utenti preoccupati per bollette che nell’attesa sono scadute, raccomandate urgenti che ancora faticano a partire; per non parlare dei pensionati che cercano inutilmente di ritirare la pensione. Nel Lodigiano questa mattina l’ancora di salvezza era l’ufficio di via Fascetti: lì il passaggio al nuovo software non è ancora avvenuto e i servizi erano funzionanti: ovviamente ci voleva pazienza dato l’alto numero di persone in coda. Il blocco riguarda tutto il Paese e l’Agcom (l’autorità per le comunicazioni) ha “bacchettato” duramente Poste Italiane: «Non è accettabile - il spiega il commissario Gianluigi Magri - che tali problemi perdurino e non è accettabile che non vi sia una chiara disanima degli avvenimenti individuando le specifiche responsabilità. Nell’era della tecnologia e della comunicazione simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo».

(ore 9) Anche questa mattina in decine di sportelli postali del Lodigiano e del Sudmilano sarà caos, soprattutto nelle prime ore dall’apertura: la previsione, di fonte sindacale, è dovuta al fatto che sabato molti uffici non sono riusciti a chiudere la contabilità perché i computer non funzionavano. La colpa è della nuova piattaforma operativa, la “SDP”, che concentra tutti i programmi su server centrali e che è andata in tilt.

E così, anche se l’informatica ancora una volta non ci metterà lo zampino con nuovi blocchi e tutto funzionerà a dovere, direttori e impiegati dovranno prima chiudere le procedure del sabato, poi riavviare il sistema operativo e quindi, finalmente, anche per i computer di Poste Italiane scatterà il lunedì.

La colpa dei disservizi che a macchia di leopardo avevano già interessato a partire da aprile l’ufficio di Borghetto Lodigiano e gli altri due che in provincia di Lodi avevano cominciato a sperimentare “SDP”, sembra ora legata alla fase di passaggio dalla fase di test a quella di utilizzo generale della nuova piattaforma. Oggi, lunedì, sarebbe stato il turno dell’ufficio di via Fascetti, che fino a sabato ha continuato a utilizzare la piattaforma tradizionale.

«A quanto ci risulta, gli uffici non ancora passati al nuovo software hanno potuto lavorare regolarmente, o quasi, dato che comunque hanno sofferto di un rallentamento della rete – spiega Benedetto Matteucci, segretario provinciale del sindacato Slc Cgil –, quelli passati alla nuova procedura, invece, hanno sofferto ore di paralisi. Dopo i grossi problemi di venerdì, sabato l’operatività è ripresa solo alle 11.30».

Poste Italiane, a fronte di un’emergenza di portata nazionale, ha fatto sapere che l’inconveniente è stato causato “dal malfunzionamento del software nei sistemi centrali Ibm sui quali si appoggiano le attività degli uffici postali”. Forse i server e le reti non sono stati dimensionati per gestire i nuovi applicativi, che pure nei test delle settimane scorse avevano dato problemi, e in alcuni casi il disservizio ha interessato anche i terminali usati per i pagamenti dalle tabaccherie.

«Questa nuova piattaforma inoltre richiede accorgimenti in più da parte dei lavoratori, quando vengono distaccati in altre sedi, e rischia in alcuni casi di bloccare gli uffici perché non distingue tra la figura dei direttore e quella del cassiere – conclude Matteucci -. Come sindacato, oltre ad auspicare una rapida soluzione dei disservizi, invitiamo gli utenti a non prendersela con chi sta dietro lo sportello: se il computer non funziona non è colpa sua, e tutte le operazioni dipendono dall’informatica, non possono essere effettuate in altro modo».

Certo che un anziano che da quattro giorni non riesce a ritirare la sua pensione ha tutto il diritto di arrabbiarsi. Secondo Adusbef, Aduc e Federconsumatori ci sarebbe anche già materiale sufficiente per chiedere i danni alle Poste.

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