Picchiato per un sacchetto di patatine

Picchiato per un pacchetto di patatine, barista in ospedale con un’emorragia cerebrale. L’aggressione è avvenuta nei giorni scorsi quando, in base ad una prima ricostruzione dei fatti, un giovane si è infilato nel locale pubblico e ha detto di volere un pacchetto di patatine.

Ma a quanto pare non aveva i soldi per pagarlo, motivo per cui il barista l’ha spinto fuori. Non immaginava certo cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti. Quando è arrivato sulla soglia del locale, infatti, si è trovato davanti tre giovani, quello che era entrato più altri due, quasi certamente in preda ai fumi dall’alcol.

In base ad un primo identikit, potevano avere poco più di 20 anni. Sta di fatto che, senza alcuna ragione apparente, i ragazzi gli si sono scagliati contro. L’ipotesi più plausibile è che, alterati dall’alcol, abbiano perso la testa. Sembra in particolare che, dopo averlo spintonato, gli abbiano sferrato una serie di pugni sino a farlo cadere a terra, dove l’uomo ha picchiato con violenza la testa. Poi i giovani, avendo forse compreso la gravità del loro gesto e le possibili conseguenze, si sono allontanati facendo perdere velocemente le loro tracce. Quasi certamente hanno raggiunto un veicolo, a bordo del quale hanno lasciato Melegnano.

L’esatta dinamica dell’episodio, comunque, è tuttora al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno compiendo tutti gli accertamenti del caso. L’altro giorno il barista è stato subito soccorso dai clienti del locale pubblico, anch’essi visibilmente spaventati per quanto era appena accaduto, che in breve tempo hanno dato l’allarme ai carabinieri di Melegnano. E così una gazzella dell’Arma è prontamente sopraggiunta sul luogo teatro dell’episodio, ma all’arrivo dei militari i fuggitivi si erano già dileguati.

La vittima dell’aggressione era ancora dolorante a terra, all’inizio si pensava che avesse rimediato un trauma cranico. Di qui la corsa all’ospedale Predabissi di Vizzolo, dove i medici l’hanno sottoposto a tutti i controlli del caso, al termine dei quali hanno accertato che si trattava invece di un’emorragia cerebrale. Ecco perché, in attesa dell’assorbimento dell’ematoma, i sanitari del Predabissi hanno preferito trattenerlo in osservazione. In questi giorni i medici hanno quindi proceduto ad ulteriori accertamenti per verificare la reale entità delle ferite subite alla testa, che hanno definitivamente rassicurato sulle sue condizioni di salute. Non è un caso che ieri pomeriggio la vittima dell’aggressione sia stata dimessa dal presidio sanitario di Vizzolo Predabissi. Sin da subito, intanto, le forze dell’ordine hanno avviato l’attività investigativa per fare piena luce sull’intera vicenda, su cui in questa fase preferiscono mantenere il massimo riserbo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA