Peschiera: accompagna a prendere l’hascisc un amico che viene accoltellato a morte sotto i suoi occhi

VIOLENZA Un 19enne adesso è il testimone di un omicidio, per 120 euro

Tre arresti cardiaci, un polmone asportato, un’infinità di speranze aggrappate ai tubi della Rianimazione. E poi, venerdì, il buio. Hazem Ahmed, 13 anni appena, milanese, è morto al Fatebenefratelli due settimane dopo le coltellate ricevute a Milano durante quella che doveva essere una compravendita di “fumo” da 120 euro. Il suo cane, Fiamma, rottweiler di due anni, era morto lo stesso giorno dell’accoltellamento, davanti al pronto soccorso. Ma a inchiodare l’aggressore – Randi Despaigne, 27enne cubano, incensurato, operaio in una ditta che vende ghiaccio a Melzo – non è stata solo la lama insanguinata nascosta in un campo, o i vestiti gettati sotto il divano. Il nodo cruciale, in questa storia tragica, è stato un 19enne di Peschiera Borromeo. Il ragazzo, amico del ferito, era alla guida della Golf grigia piombata davanti al Fatebenefratelli il 16 maggio. Aveva il sangue sui sedili, il cane agonizzante nel bagagliaio, e accanto il 13enne esanime. Ai carabinieri, inizialmente, aveva detto di non conoscerlo: «L’ho soccorso per strada, lo sentivo chiamare aiuto in arabo». Ma poi ha ammesso: era con Hazem e un terzo amico, un 22enne egiziano, per acquistare hascisc dal cubano. Sapeva chi fosse, aveva fatto da tramite, era rimasto in auto durante l’incontro.

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