Paullo si prepara a un incidente chimico: a maggio maxi esercitazione con i cittadini

Se sarà un’esplosione o una fuoriuscita di sostanze tossiche non si sa. Quel che è certo è che tra maggio e giugno a Paullo, presso lo stabilimento Cambrex Profarmaco, scatterà l’allarme per il rischio d’incidente rilevante. Per la prima volta in provincia di Milano si effettuerà una simulazione generale, che coinvolgerà sia i dipendenti della multinazionale del farmaco, che è inserita nella lista delle aziende pericolose (allegato 8 legge Seveso), sia la popolazione. In campo ci saranno ambulanze, vigili del fuoco, polizia locale, carabinieri, Arpa, Asl e la protezione civile per una cinquantina di uomini che saranno impegnati a testare l’efficienza del piano di emergenza esterno. In cabina di regia la prefettura di Milano, che con il comune e la Profarmaco ha voluto questo esperimento (obbligatorio per legge) che dovrà essere imitato dagli altri comuni e impianti sul territorio provinciale che hanno l’obbligo di presentare il piano di emergenza esterno.

Una prima presentazione è avvenuta ieri presso la sala giunta del comune con Massimo Stroppa (disaster manager che collabora con la prefettura di Milano), Giuseppe Quattrocchi (funzionario della prefettura), l’assessore all’ambiente Alberto Pacchioni e il sindaco Claudio Mazzola. «Questa prova avviene a Paullo - commenta Mazzola - non perché la Profarmaco sia un’azienda più pericolosa di altre, bensì perché il comune e l’azienda si sono proposti per aprire la pista a queste simulazioni. Intendiamoci, non si tratta di parate, ma di vere prove, per valutare che quello scritto sulla carta sia valido anche in concreto. In 60 anni di permanenza dello stabilimento, di incidenti rilevanti non ne sono mai successi, le probabilità sono basse, ma è meglio tenersi allenati».

Ecco perché i soggetti coinvolti verranno informati sulle esercitazioni per evitare il panico, ma non saranno stabiliti fino all’ultimo né il giorno né il tipo di incidente. «Vorremmo costruire un percorso - continuano Pacchioni e Stroppa - che da qui in poi possa aiutare la popolazione ad acquisire consapevolezza, perché non sia colta alla sprovvista e sappia cosa fare. Non vogliamo casi Baerlocher dove alcuni cittadini nemmeno sapevano di avere un’azienda a rischio sul proprio territorio».

Durante le esercitazioni saranno i dipendenti dell’azienda, un centinaio circa (su 250), i primi a muoversi seguendo l’iter del piano di emergenza. Quindi verrà comunicato che la società non è più in grado di contenere il pericolo e scatterà il piano di emergenza esterno, che dovrebbe interessare un raggio di 110 metri dall’azienda per 180 persone. I dipendenti verranno evacuati, mentre si deciderà la soluzione migliore da attuare per le famiglie. La macchina dei soccorsi sarà formata da cinque ambulanze e un’automedica, i vigili del fuoco saranno presenti con un’autopompa e una squadra Nbc, arriveranno polizia stradale, carabinieri, polizia locale, Arpa, Asl e protezione civile. Un’operazione da 20mila euro.

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