PAULLO Raggiro dello specchietto, la vittima fotografa il truffatore

Il racconto: «Quando l’ho invitato a seguirmi dai carabinieri è scappato»

Va a vuoto il tentativo di truffa dello specchietto nel centro di Paullo: giovedì mattina verso le 11 in via Milano un professionista della zona, mentre cercava posteggio, ha sentito un colpo sordo sul lato destro della sua auto e si è ritrovato con lo specchietto retrovisore ripiegato all'indietro. L’uomo ha proseguito la sua marcia per alcune centinaia di metri e si è quindi fermato nel posteggio davanti alle Poste, dove si doveva recare per un pagamento. Ma prima ancora che scendesse dalla sua auto, si è fermata una Seat di colore grigio scuro con targa italiana (DG.....P) con a bordo un uomo dalla carnagione scura, e dall’accento non italiano, che contestava al professionista di avergli urtato l’auto poco prima. «Sulla via le auto sono tutte posteggiate parallelamente al senso di marcia e se le avessi colpite mi sarei accorto - spiega la vittima della tentata truffa - mentre invece marciavo alla distanza dovuta, come sempre. Io sono sceso dalla mia auto e per prima cosa ho fotografato sia la targa della Seat sia il conducente, che è rimasto a bordo, quindi, senza scompormi, gli ho chiesto di venire con me alla caserma dei carabinieri, che è proprio dietro l’angolo rispetto al punto in cui avremmo parcheggiato, dove avremmo con calma ricostruito l’accaduto e, se necessario, avrei riconosciuto le mie eventuali colpe. M a a quel punto l’uomo con la Seat è ripartito».

Il professionista invece è andato dai carabinieri, ha raccontato quanto gli era accaduto poco prima e ha consegnato i file delle foto che aveva scattato prontamente con il suo cellulare, sporgendo anche querela.

«Avendo letto e sentito più volte che nella zona di Paullo va di moda la truffa dello specchietto, mi sono comportato nel modo che ritenevo migliore - racconta il professionista -. il mio specchietto destro era effettivamente piegato all’indietro, ma non è danneggiato. Se avessi colpito un’auto, avrebbe dei segni sulla vernice. Non so spiegarmi come possa essere successo, credo che abbiano tirato una palla o qualche oggetto che però io, impegnato nella guida, non ho visto. Se il conducente della Seat fosse stato in buona fede, credo, sarebbe venuto con me in caserma per accordarci, non sarebbe fuggito».

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