Paullo piange la scomparsa di Giuseppe Parati, per anni barista e anima della bocciofila

Si è spento a 80 anni a causa di una malattia, in tanti per dargli l’ultimo saluto

Fino all’ultimo non ha mai fatto mancare la sua presenza alla bocciofila, dove Giuseppe Parati è stato il responsabile del bar, ma anche il punto di riferimento. A 80 anni, gli ultimi tre vissuti a combattere la malattia, domenica è mancato all’affetto della moglie Pina, delle figlie Loretta e Federica, dei tanti amici che ieri hanno affollato la chiesa parrocchiale per dargli l’ultimo addio. Sicuramente Parati era un personaggio, «un gran brontolone, ma non diceva mai di no – afferma il presidente della Paullese Alberto Boccaforno -: era sempre disponibile per qualsiasi cosa, nonostante era impegnato alla gestione del bar, non mancava mai di imbiancare gli spogliatoi ogni fine stagione e guai a non farglielo fare». «Spesso si prestava anche al servizio biglietteria, durante le partite di campionato e alla manutenzione della struttura – aggiunge Boccaforno -. Era benvoluto da tutti, in particolar modo dai più giovani, che con lui avevano un rapporto speciale. Era anche una persona molto generosa, sicuramente una perdita che ha segnato non solo la società Paullese ma anche la città di Paullo».

D’altronde alla bocciofila, la foto di Giuseppe campeggia in bacheca, insieme a quella del “nonno” Mario Rizzi, pianto proprio nei giorni precedenti alla Paullese calcio. Due simboli, due figure con cui si identificava la bocciofila e il campo sportivo. «Io sono arrivato qui nel 2010 – racconta Mario Aguzzoli, barista alla bocciofila -: Giuseppe c’era, era il responsabile. Ho imparato ad apprezzare la sua vitalità, sempre pronto a dare slancio a questo luogo con iniziative e cene, che l’hanno reso frequentato. Lui era l’anima di questo posto, un personaggio a cui tutti noi ci ancoravamo». D’altronde Parati era un “tuttofare”, non solo in servizio al bar, ma pronto a cambiare la lampadina ed eseguire le piccole manutenzioni. «Se c’era qualcosa che non andava, sapevi che c’era lui a darti una mano – ricorda Giuseppe Ferrari, volontario della Paullese -. Era un uomo immenso: non ne nascono tanti così». Parole di cordoglio anche da parte di Giuliano Spinelli, consigliere delegato allo Sport: «Se ne va un paullese doc, se ne va un amico: per la comunità era un collante, un animo gentile che sapeva unire le generazioni, rompendo gli steccati tra anziani e giovani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA