
PAULLO Le opposizioni giudicano irrealistico il progetto di rilancio di Spm
L’azienda partecipata In consiglio comunale pesanti critiche al piano industriale
Un disavanzo che dura ormai da cinque anni, più uno: quello in corso. Ma soprattutto una perdita di ingressi e di incassi dal 2019 ad oggi. Con un piano per il rilancio, giudicato dalle opposizioni, «irrealistico», in vista di una dismissione che potrebbe essere a questo punto solo rimandata.
È questo il dato che ha acceso il dibattito in consiglio comunale sullo stato di salute di Spm, la società partecipata che gestisce piscina e impianti sportivi cittadini. Ad aprire il giro di interventi è stata Alice Bellavita (consigliera indipendente di opposizione), che ha notato «un cambio di passo nella relazione del nuovo consiglio di amministrazione» e miglioramenti rispetto all’anno scorso. Roberta Castelli (Insieme per Paullo), ha chiesto chiarimenti sulla Tari, sui mancati bandi per i servizi di pulizia e sugli introiti derivanti dal campo da calcio: «Non possiamo parlare di congruità delle spese senza gare pubbliche né di manutenzione della piscina senza un cronoprogramma chiaro».
Giancarlo Broglia (Paullo nuova) ha messo sotto la lente i numeri di affluenza: «Dal 2019 ad oggi la piscina ha perso 10 mila ingressi estivi all’anno e 600 iscritti ai corsi, con un mancato incasso di oltre 500 mila euro. Il piano della società di consulenza Bdo era irrealistico: bastava guardare i trend degli ultimi tre anni per capirlo».
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